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da "ilcirotano.it" del 23/04/2019
Grande partecipazione e commozione alla celebrazione avvenuta a Carfizzi in ricordo di Rosario. Nutrita la presenza dei motociclisti che hanno accompagnato la famiglia durante tutta la celebrazione
Toccante e commovente il ricordo del presidente dell’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106”.
È trascorso un anno dalla tragica morte di Rosario Abate che ha perso la vita in un incidente avvenuto al chilometro 271 della S.S.106, nel comune di Strongoli, mentre era in moto. Nonostante questo oggi pomeriggio alle 16:30 la Chiesa di Santa Veneranda in Carfizzi (KR), era strapiena in ogni posto e c’erano anche molte persone in piedi per ricordare, con una Santa Messa, questo ragazzo che ha perso la vita a 38 anni.
Hanno affollato ancora una volta le strade di Carfizzi i tanti bikers che hanno voluto onorare la memoria di questo “bravo ragazzo” con il rombo dei motori potente quanto l’affetto, il ricordo e l’amicizia che legava questi fratelli motociclisti tra di loro. Un legame forte che la morte non ha spezzato.
Alla celebrazione molti cittadini di Carfizzi ed anche il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Fabio Pugliese insieme al Presidente del Krimisa Bikers Club di Cirò Marina Giovanni Parrilla ed al Coordinatore per la Calabria del Gruppo KBC Support 81 Sergio Tarantino.
Finita la Santa Messa, sul sagrato, Don Tommaso Russo ha benedetto i caschi dei tanti motociclisti presenti. Mentre i Presidenti che hanno partecipato alla celebrazione hanno consegnato una targa in argento realizzata a mano dal Maestro Orafo Domenico Tordo alla Famiglia Abate.
Per tutti ha parlato il Presidente Fabio Pugliese che non ha ricordato come era Rosario ai suoi concittadini ma come era percepito fuori da Carfizzi dove in tutti ha lasciato un ottimo ricordo per la sua generosità e la sua bontà «per questo – ha affermato Pugliese – se io fossi un cittadino di Carfizzi sarei orgoglioso ed onorato di aver avuto Rosario tra i miei concittadini».
Il Presidente Pugliese ha anche evidenziato l’altruismo dei motociclisti che camminano in fila indiana perché il primo, ravvisato un pericolo, lo segnala agli altri dietro ed ha evidenziato che Rosario, fino alla fine, ha voluto essere un bikers: segnalando un pericolo che già in parte l’Associazione ha iniziato a risolvere.
Infine il Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha esposto la targa consegnata ai familiari ed ha letto la frase incisa su di essa tra la grande commozione dei tanti presenti: “Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo..”. “Ciao Rosario – ha concluso Pugliese – sei sempre qui con noi”.
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