Incerta la data del rientro della statua di Santa Venere

Da "ilcirotano.it" del 14/08/2013

Il lavoro di restauro è finito, servono polizza assicurativa per il trasporto e via libera della Soprintendenza alle belle arti

A quando il rientro di Santa Veneranda? Se lo chiedono in molti nella piccola comunità arbereshe dell’alto crotonese. La data è ancora incerta, anzi, l’effige sarebbe già dovuta essere nella sua parrocchia ma, qualche intoppo burocratico (meglio definirla perdita di tempo) ne sta rallentando il ritorno. L’opera di recupero e consolidamento, la restauratrice Maria Teresa Ruggiero lo ha concluso un paio di settimane fa. Restauro (non i lavori, ma tutta l’organizzazione messa in piedi circa un anno fa dalla parrocchia), che sta procurando non pochi grattacapi a fedeli e neo parroco, don Tommaso Russo. Ripercorriamo la storia delle ultime settimane. All’inizio, si era posto il problema di come pagare la restauratrice: la parrocchia, nonostante le disponibilità economiche (su un libretto postale depositati oltre 3000 euro), non riusciva a saldare la spesa per l’impossibilità a prelevare le somme necessarie. Superato questo ostacolo (i fedeli si sono autotassati fino a raggiungere l’importo utile), ne è emerso un altro: per trasportare l’antica ed imponente statua lignea, da Filadelfia (VV) a Carfizzi, è necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza alle belle arti di Cosenza, nonché, una polizza assicurativa; per quest’ultima, forse si è perso fin troppo tempo, facendo così slittare il ‘via libera’ della Soprintendenza. La Ruggiero ha cercato di contattare gli uffici preposti fino a ieri mattina, lunedì 12 agosto, ma pare che i responsabili fossero in ferie (normale, siamo nella settimana di Ferragosto ndc). Quindi, Santa Veneranda, rischia di fare ritorno nella sua chiesa, dopo il 15 di agosto. I fedeli carfizzoti, nonostante le tante difficoltà, però possono essere felici di una cosa: Santa Venere, la loro patrona, tornerà e tornerà più bella di prima. La restauratrice, sulla statua in legno (presumibilmente ciliegio) risalente al 1800, scuola Napoletana, ha effettuato un minuzioso lavoro di recupero e consolidamento dei colori, facendo mantenere la sua ‘originalità’ (non sono stati riscontrati interventi pregressi). L’effige, una volta rientrata, non tornerà più nella chiesa madre, quella sita in via Roma (ancora chiusa perchè dichiarata inagibile un anno fa dopo sopra luogo dei Vigili del Fuoco del comando di Crotone), ma, nella piccola cappella ricavata nei locali della casa cannonica. Insomma, dopo questa vicenda, i parrocchiani di Carfizzi, si stanno convincendo di una cosa: i problemi li devo affrontare e risolvere da soli. Qualcuno dice che sta diventando un’abitudine.

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