da "Il
Crotonese" del 23/29 dicembre 2005
Iniziativa dei tre comuni albanofoni con gli
anziani
La memoria arberesh
Le storie del passato narrate dai
protagonisti
Gli anziani ed i loro ricordi sono stati i
protagonisti della manifestazione “Horet in festa Karfici, Shen Kolli,
Phueriu” che si svolta lunedì scorso all’ostello di Carfizzi.
All’incontro, che aveva come tema la memoria storica del mondo arberesh
“Le nostre madri ed i nostri padri raccontano”, voluto dal presidente
della provincia Iritale, hanno partecipato i rappresentanti delle
istituzioni locali, i tre sindaci delle comunità arberesh della
provincia di Crotone, Caterina Tascione per il comune di Carfizzi,
Antonio Blandino per il comune di Pallagorio, Vincenzo Pace per il
comune di San Nicola dell’Alto ed il presidente della Comunità Montana
Alto Crotonese, Alessandro Palmieri.
“E’ la prima volta che gli anziani dei tre comuni arberesh si incontrano
per ripercorrere le loro storie e le loro esperienze – ha detto il
sindaco di Carfizzi in apertura dei lavori. È un primo passo per la
nascita del distretto arberesh nella provincia di Crotone”.
Quindi sono intervenuti il presidente della Comunità Montana, Palmieri
ed il sindaco di San Nicola dell’Alto, Vincenzo Pace, secondo il quale
bisogna recuperare la memoria storica e linguistica arberesh “tale
peculiarità deve fare da supporto alle altre attività artigianali e
produttive”.
Concludendo il suo intervento, il sindaco di San Nicola, ha sostenuto la
necessità di mettere insieme le sinergie dei tre comuni per uno sviluppo
fattibile e possibile.
Quindi è intervenuto il sindaco di Pallagorio Antonio Bladino, il quale
si è detto convinto che lo sviluppo del territorio può venire solo se i
tre comuni sono uniti e lo stato di isolamento territoriale, nel quale
versano, può essere superato con un forte investimento nel settore delle
infrastrutture da parte delle istituzioni.
Per Blandino la cultura, il folklore, la tutela e la promozione del
territorio sono i settori sui quali puntare per valorizzare il
territorio.
Il presidente della provincia, convinto sostenitore della cultura
arberesh, ha parlato di progetti e promozione della cultura locale per
lo sviluppo del territorio.
Iritale, ha detto di iniziative concreti e, da qui a due mesi,
presenterà un progetto che tracci le linee per uno sviluppo concreto
delle realtà locali.
A ripercorere la memoria storica delle popolazioni arberesh del
crotonese è toccato prima al carfizzoto Emanuele Affatati il quale ha
ricordato quella che è stata la sua gioventù e lotte contadine alle
quale ha partecipato e poi al sannicolese Pietro Lagioia presidente
dell’associazione dei combattenti di guerra.
“Sessantasei anni fa fu il mio primo giorno di scuola – ha detto
Emanuele Affatati. Mi presentai a scuola senza quaderno ne penna e come
se non bastasse dovevo pagare cinque lire di tessera fascista”.
Ricordando le lotte dei contadini per la conquista delle terre Affatati
ha ricordato quando nel fondo Corfo arrivarono i carabinieri ed
arrestarono sedici contadini “i contadini vennero legati con le corde
dietro i muli e portati in caserma ed io che ero il più giovane venni
mandato a portare gli altri asini e muli in paese”.
Nel concludere il suo intervento Affatati ha invitato i politici
presenti ad essere uniti perché solo con l’unità si vincono le
battaglie.
Dopo l’intervento dei politici ed i ricordi degli anziani è toccato alla
Vivaldi Chaber Orchestra allietare la serata dei presenti con il
concerto “Il suono di Natale”.
Un ricco buffet e le canzoni arberesh del gruppo Hora di Carfizzi
(Andrea Bastone, Giovanni Pollizzi, Cataldo Zampino, Mario Bastone,
Vincenzo Lettieri, Peppe Abate, Antonio Bastone, Marianna Leonetti,
Filomena Albi, Roberto Gatto e Agostina Esposito) hanno concluso la
serata.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 23/29 dicembre 2005
Il presepe costruito nella chiesa di Carfizzi
Il lieto annunzio di
gioia nella scena della Natività
Si sono conclusi da pochi giorni i lavori di
costruzione del presepe nella chiesa madre di Santa Veneranda di
Carfizzi.
L’allestimento, come accade da oltre cinque anni, ha visto impegnati,
per circa due settimane, Antonio Tascione, suo padre Tommaso e Michele
Abate ai quali quest’anno si sono uniti, soprattutto nei lavori iniziali
di costruzione della struttura Mario Amato, Alberto Bastone, Antonio
Amato e Giusy Basta per la realizzazione delle scritte.
Il presepe è stato costruito in stretta collaborazione con il parroco
del paese don Vincenzo Ambrosio il quale è stato sempre vicino ai
ragazzi sia nell’assecondare le loro idee che ha lanciarne nuove, “il
presepe deve lanciare un messaggio – detto il sacerdote -. La frase
scritta sul cartellone: “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in
terra agli uomini che egli ama” è il lieto annunzio di gioia che gli
angeli hanno dato ai pastori: la nascita del nostro Salvatore”. Nello
spiegare il significato ed il messaggio delle scritte poste nella parte
superiore del presepe don Vincenzo ha detto “gloria, deriva dall’ebraico
kavod, che significa il peso di Dio, cioè la capacità di Dio di
intervenire nella storia con il suo amore, fino a donare il suo figlio
unigenito”.
“Anche il posizionamento della grotta al centro del presepe e la
sorgente che nasce da sotto la stessa, hanno il loro significato: la
grotta evidenzia la sua centralità, la sua regalità – ha detto il
parroco – e l’acqua significa che Gesù, come citato nel capitolo quarto
del Vangelo di Giovanni, dona l’acqua viva che zampilla per la vita
eterna”.
Ai lati del presepe sono situati il tempio dell’Antico Israele, con la
stella di David e il tempio del nuovo popolo di Dio: la Chiesa.
Da tre archi posti sotto la chiesa soffia un vento che muove dei veli
“il movimento dei veli – ha detto don Vincenzo – significa la presenza
dello Spirito Santo che guida la Chiesa”.
“Anche le statue hanno il loro significato: le statue piccole sono
lontane dalla capanna, quelle grandi sono vicine, questo significa che
chi è lontano da cristo ha una fede piccola, chi è vicino ha una fede
grande”.
Un presepe, quello di quest’anno, che sta riscuotendo un gran successo
tra i fedeli della piccola comunità albanofona.
|
da "Il
Crotonese" del 16/19 dicembre 2005
Le tradizioni natalizie che si preparano a
Carfizzi
Attendendo la
“fucarina” tra addobbi e dolci tipici
La piccola comunità albanofona si prepara a
vivere le festività natalizie rinnovando tradizioni popolari e
suggestive usanze, alcune delle quali sfumate dal tempo, altre ormai
scomparse e che si cercano di riscoprire, altre ancora sono solo ricordi
presenti e rievocati dai racconti degli anziani del paese.
L’aria di festa si respirava già nei primi giorni di dicembre, già c’era
un certo fermento per i preparativi: dalla chiesa madre di Santa
Veneranda proviene il rumore dei martelli dei ragazzi impegnati ad
allestire il tradizionale presepe, per le vie del paese si vedevano i
lavoratori di pubblica utilità impegnati ad addobbare a festa la chiesa
madre ed il corso del paese.
Le strade ed i vicoli sono inebriati dal profumo dei dolci tipici
provenienti dalle case e dai grandi forni a legna delle famiglie: le
“gagane” (deliziosi dolci fatti di miele, uva passa e noci), “crustiet”
(dolci a forma di enormi gnocchi fritti nell’olio di oliva).
Le manifestazioni ed i momenti di festa, in preparazione del Natale,
sono iniziati con i tradizionali falò accesi alla vigilia della 25
novembre in onore della festa di Santa Caterina e sono continuati il 5
dicembre in onore di San Nicola, il 7 in onore dell’Immacolata e si sono
conclusi il 12 con quello in onore di Santa Lucia, in attesa del grande
falò della notte di Natale.
Fino ad una ventina di anni fa i falò prenatalizi erano una tradizione
famigliare: davanti alla porta di casa si accendeva un fuoco.
Nelle sere in cui venivano accesi i falò nell’aria si diffondeva un
forte profumo di legna bruciata ed i vicoli e le strade erano illuminate
e riscaldate dai grandi fuochi.
I giorni che precedevano la vigilia della festa erano dedicati dai
ragazzi alla preparazione della “fucarina”.
All’uscita di scuola gruppi di ragazzi si precipitavano nei boschi a
raccogliere frasche ed arbusti di ogni genere trainandoli a mano per
chilometri fino a giungere davanti casa dove la legna veniva accumulata.
Ora quelle tradizionali “fucarine”, da circa un decennio, su iniziativa
delle amministrazioni comunali sono diventate la “fucarina”, quella che
si accende davanti alla chiesa madre di Santa Veneranda ed intorno alla
quale si riunisce tutta la comunità.
Nella notte della vigilia di Natale il sagrato della chiesa madre
diventa il “focolare di tutti”. Poco prima della messa, si dà fuoco ad
una grande catasta di legna in una atmosfera di gioia e di allegria, ed
attorno alla quale si riunisce tutta la piccola comunità.
Così la piccola comunità arbereshe del crotonese si prepara a vivere le
festività natalizie, aspettando l’Epifania che tutte le feste porta via.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 13/15 dicembre 2005
Prosegue l'ottimo momento dei crotonesi che
espugnano Carfizzi,
REAL FONDO GESU'
CORSARO
La squadra locale ancora a 0 in
classifica
Carfizzi – Real Fondo Gesù 3 – 4
Marcatori: 2’ Pugliese (RFG), 10’ Gatto (C), 11’ Marseglia (RFG), 27’
Gatto (C) rig, 52’ Pugliese (RFG), 56’ Pollizzi (C), 64’ Pugliese (RFG)
Carfizzi: Viviani D. Viviani G., De Fazio Aversa (Giudice), De Simone,
Cavallo, Lamanna (Abate G.), Iocca (Scarpino), Malena (Scarpelli),
Monaco (Pollizzi), Gatto, Abate M.
Real Fondo Gesù: Orto, Crudo, Cipri (Proietto), Verardi, Pera, Vrenna
(Sacco), Pullo (Lumastro), Angotti, Pugliese (Macrì), Marseglia (Stirparo),
Apicella.
Arbitro: Venneri sez. Crotone
Partita condizionata da un’incessante
pioggia e da un pesante terreno di gioco, ma ricca di gol tra il
Carfizzi ed il Real Fondo Gesù.
Le due squadre partono con l’acceleratore schiacciato. Al 1’ è la
squadra di casa che cerca di impensierire il portiere ospite, ma ottiene
solo un calcio d’angolo. Passa un minuto e gli ospiti passano in
vantaggio: errore della difesa di casa nell’attuare il fuorigioco,
Pugliese si invola verso l’area e batte per la prima volta Viviani. Al
6’ e all’8’ il Carfizzi si rende pericoloso con il velocissimo Iocca, ma
il pesante terreno di gioco condiziona le sue conclusioni.
Al 10’ la squadra di casa raggiunge il pareggio con Gatto che calcia
pregevolmente una punizione dal limite e batte Orto. Neanche il tempo di
esultare ed il Fondo Gesù torna in vantaggio con Marseglia.
Al 20’ è il Carfizzi che si rende pericoloso con il solito Iocca, che
salta anche il portiere ma si allarga troppo e spreca.
Al 27’ il Carfizzi raggiunge per la seconda volta il pareggio: l’arbitro
Venneri concede un rigore, sul dischetto va Gatto che realizza. Al 38’
il Carfizzi sfiora il vantaggio: azione personale di De Simone, che apre
per Malena che tenta di sorprendere Orto con un pallonetto ma il
portiere è attento e para.
La prima frazione di gioco si chiude con il risultato di 2 a 2.
All’inizio di ripresa la squadra di casa cerca il gol, ma sono gli
ospiti che, al 52’, tornano in vantaggio con una punizione dal limite di
Pugliese.
Dopo il terzo gol del Real Fondo Gesù, il Carfizzi torna in attacco
sfiorando prima la rete con Malena e poi raggiunge il pareggio con
Pollizzi che riprende una corta respinta del portiere su bel tiro di
Iocca.
Ma al 64’ la difesa di casa pecca di ingenuità e Pugliese la punisce per
la quarta volta.
Nei minuti finali i ragazzi di casa attaccano a testa bassa cercando il
gol del pari ma, la bravura del portiere ospite prima e la sfortuna poi,
gli negano il meritato pareggio.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 6/8 dicembre 2005
Saranno divisi in parti uguali tra i comuni
arbereshe di Carfizzi,
Pallagorio e San Nicola dell’Alto per attuare i progetti di tutela della
lingua
Sportelli
linguistici: 90 mila euro dalla Provincia
Dopo che i tre comuni arbereshe
crotonesi hanno approvato nei loro rispettivi consigli comunali
l’istituzione degli sportelli linguistici, la Provincia di Crotone ha
proceduto ad impegnare per questo progetto 90 mila euro da dividere in
parti uguali tra Carfizzi, Pallagorio e San Nicola dell’Alto.
Dopo l’istituzione degli sportelli linguistici ormai presente da anni
nei comuni di minoranza arbereshe delle cinque province calabresi, anche
le tre comunità arberesh della provincia di Crotone avranno un loro
sportello linguistico.
I progetti, presentati dalla provincia di Crotone alla Regione Calabria,
sono stati finanziati con i fondi della legge quadro 482/99 per la
tutela delle minoranze linguistiche.
A Carfizzi lo sportello si avvarrà della competenza professionale di 3
operatori che percepiranno un compenso lordo annuo pari a 10.000,00
euro.
La selezione, per titoli e colloquio, dei tre operatori è avvenuta lo
scorso 25 novembre. Ammessi ad essere esaminati dalla commissione sono
stati nove dei dieci partecipanti al bando.
I tre operatori avranno i seguenti compiti: gestione del sito web della
comunità locale; collaborazione con le scuole presenti sul territorio
comunale per attività didattico-culturali inerenti la lingua arbereshe;
collaborazione con l’amministrazione comunale per la realizzazione della
toponomastica bilingue per la quale è già stato presentato un progetto
alla Regione Calabria; predisposizione di parte della modulistica
municipale in bilingue; assistenza linguistica in riunioni e cerimonie;
collaborazioni per la traduzione di atti dell’amministrazione comunale e
documenti per extracomunitari provenienti da regioni e stati di cultura
e lingua arbereshe; elaborazione ed eventuale correzione di testi
forniti da terzi; diffusione di materiale informativo necessario per la
tutela della lingua e cultura locale; attività di incentivazione per lo
sviluppo del turismo con l’organizzazione di manifestazioni ed attività
tali da poter attrarre i cittadini dei paesi limitrofi e di altre
province; attività tendenti al rafforzamento dell’identità linguistico -
culturale della piccola comunità locale; iniziative rivolte alla
valorizzazione delle tradizioni attinenti all’etnia arbereshe.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 6/8 dicembre 2005
Il Carfizzi stordito nel finale
SANTA SEVERINA
STRARIPANTE
La capolista del torneo continua la sua
marcia in testa alla classifica
Carfizzi – Santa Severina 0 – 3
Marcatori: 70’ Aiello, 73’ Parisi, 78’ Le Pera
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., De Fazio, De Simone, Cavallo, De
Paola, Iocca (83’ Scarpino A.), Lamanna (73’ Monaco), Scarpelli (78’
Polizzi), Gatto, Abate (75’ Giudice).
Santa Severina: Arnone, Basile, Audia, Ammirati (59’ Aiello), Galasso,
Fortugno, Tigano, Le Pera, Saranna, Stefanizzi (85’ Belcastro), Parisi.
Arbitro: Frisenda di Crotone
Termina con Il punteggio di 0 a 3 l’atteso incontro
con la capolista Santa Severina. E' la quarta sconfitta per il
Carfizzi ed il punteggio potrebbe far pensare ad una sconfitta netta
senza scusanti per la squadra di casa, ma non è così.
I ragazzi di mister De Fazio hanno giocato 70 buoni minuti: difesa
solida e ripartenze in contropiede.
Ma sono proprio gli ospiti che partono con l’acceleratore schiacciato,
al 3’ e al 7’ cercano di impensierire Viviani con tiri dal limite ma il
portiere non si fa sorprendere.
All’8’ il Carfizzi si fa pericoloso con Iocca che stoppa bene un lungo
lancio proveniente delle retrovie, ma tira debolmente.
Al 33’ gli ospiti vanno vicino al gol con una punizione dal limite ma un
bel intervento di Viviani evita il gol.
Passa poco più di un minuto ed è ancora il Santa Severina a rendersi
pericolo con Parisi che, con un tiro cross dalla destra, scheggia la
base del palo alla destra di Viviani.
Il primo tempo si conclude con il risultato fermo sullo 0 a 0.
I secondi quarantacinque minuti si aprono con la squadra di casa che
cerca di attaccare e sorprendere la retroguardia avversaria in
contropiede, ma a metà ripresa subisce il vantaggio degli ospiti: Aiello
recupera palla al limite dell’area e, con un tiro non irresistibile,
batte Viviani.
Dopo il gol l’umore dei giocatori di casa è pessimo. Passano pochi
minuti dalla prima marcatura ed il Santa Severina raddoppia con Parisi
che finalizza bene un cross proveniente dalla sinistra.
Dopo aver subito il secondo gol la squadra di casa sembra colpita
nell’orgoglio e tenta di reagire, ma è troppo tardi.
Al 78’ il Santa Severina chiude definitivamente la partita realizzando
la terza rete con Le Pera.
La gara si conclude con la squadra di casa in attacco alla ricerca dal
gol della bandiera ma sono gli ospiti che in contropiede sfiorano la
quarta rete.
Buona la direzione di gara del signor Frisenda.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 2/5 dicembre 2005
Carfizzi, scontro in consiglio comunale tra
opposizione e maggioranza
LA TUTELA DELL'ARBERESHE
TRA PROGETTI E POLEMICHE
Mercoledì 30 novembre, con la presidenza del sindaco
Caterina Tascione, assistito dal segretario comunale, il consiglio
comunale di Carfizzi si è riunito per discutere i seguenti punti
all’ordine del giorno: lettura ed approvazione dei verbali della seduta
precedente; ratifica delibera Giunta Comunale 83 del 30 settembre 2005
avente ad oggetto “Revoca delibera Giunta Municipale n° 71 del 29 agosto
2005 – variazione bilancio d’esercizio 2005. Riproposizione bando per la
formazione di una graduatoria per titoli e colloqui di candidati per la
selezione di tre operatori esperti in lingua arbereshe per lo sportello
linguistico comunale. Nomina commissione giudicatrice; ratifica delibera
Giunta Comunale n° 92 del 28 dicembre 2005 avente ad oggetto “variazione
bilancio d’esercizio finanziario”; adesione al recesso dal Co.Pro.S.S.
da parte del comune di Melissa.
I lavori sono iniziati con la lettura e l’approvazione dei verbali della
seduta precedente da parte di tutti i consiglieri comunali presenti alla
seduta. Quindi ha chiesto la parola il consigliere di minoranza Michele
De Paola il quale ha chiesto al consiglio comunale di adoperarsi
affinché anche il nostro territorio abbia la linea ADSL (connessione
internet a banda larga) “visto che ormai tutti hanno un computer a casa
ed in più si velocizzerebbero tutte le operazioni on-line degli uffici
presenti sul territorio”.
La proposta è stata accolta dal consiglio e verrà inserita tra i punti
all’ordine del giorno al prossimo consiglio comunale.
Si è passati, quindi, alla discussione del secondo punto, ratifica della
delibera di giunta n° 83 del 30 settembre 2005. Il sindaco ha
relazionato sul bando di selezione dei tre operatori per lo sportello
linguistico e dell’avvenuta selezione degli stessi. “Lo sportello
linguistico da la possibilità di valorizzare la nostra lingua arbereshe
– ha detto il sindaco - che è la nostra principale ricchezza ed in più
ci lavorano tre persone”. Dieci sono stati i partecipanti di cui nove
esaminati lo scorso 25 novembre dalla commissione di esperti
dell’Università della Calabria.
Sulla questione della valorizzazione del lingua arbereshe,
l’amministrazione comunale ha presentato alla Regione Calabria un
progetto di 171.000 euro per la creazione della toponomastica in
arbereshe ed il recupero di altre tradizioni.
Concluso l’intervento del primo cittadino è intervenuto il consigliere
di minoranza Nello Alfieri il quale ha chiesto al sindaco perché un atto
di tale importanza venga portato a ratifica quando tutto si è consumato.
I consiglieri di minoranza ritengono che l’atto sia decaduto “l’atto
andava portato a ratifica entro sessanta giorni – ha continuato l’ex
sindaco – cioè andava ratificato entro ieri, oggi siamo al
sessantunesimo, quindi l’atto è decaduto”.
“Diamo il nostro contributo – ha concluso Nello Alfieri preannunciando
la non partecipazione al voto da parte della minoranza – quando siamo
chiamati a darlo e non quando l’atto ormai è decaduto”.
Dopo l’intervento dell’ex sindaco sono intervenuti, dando spiegazioni,
prima il segretario comunale e poi il sindaco Tascione.
Sullo stesso punto sono intervenuti per i consiglieri comunali di
maggioranza Andrea Amodeo la consigliera Caterina Alfieri, mentre per
l’opposizione è intervenuta Giacobba Marino.
Dopo la discussione il punto è stato approvato dai soli consiglieri di
maggioranza mentre quelli di minoranza non hanno partecipato al voto.
Quindi si è proceduto alla discussione degli ultimi due punti
“Variazione del bilancio esercizio finanziario” approvato con otto voti
favorevoli e tre astenuti e della presa d’atto della volontà di recesso
dal Co.Pro.S.S. da parte del comune di Melissa.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 15/17 novembre 2005
Battuta d'arresto interna per i locali, costretti
a cedere ad un avversario in gran spolvero
IL CARFIZZI SI
ARRENDE, SAVELLI SORRIDE
Carfizzi-Savelli 2-3
Marcatori: 10’ Anania (S), 25’ Gatto (C), 26’ Barbato (S), 56’ Morrone
(S) Rig., 60’ Gatto (C) Rig.
Carfizzi: Viviani D., Viviani G., Abate (Malena) , Lamanna, De Fazio, De
Paola, Monaco, De Simone, Scarpelli, Gatto, Giudice (Iocca).
Savelli: Cerminara, Marasco A., Notaro, Tallarico, Balsamo (Frontera) ,
Morrone, Barbato, Levato, Anania (Marasco M.), Fazio, Tridico.
Il Carfizzi cade in casa per mano di un ostico e ben organizzato Savelli.
Partita maschia, quella di domenica, con la squadra ospite che, a
differenza della squadra di casa, fin dal primo minuto, entra in campo
più decisa e determinata lottando su tutte le palle.
La partita, dopo la consegna dei fiori da parte delle due “sindachesse”,
Tascione e Caligiuri, e la benedizione del parroco di Carfizzi don
Vincenzo, entra subito nel vivo.
Sono gli ospiti che, al 5’ minuto, si fanno pericolosi con un tiro da
fuori area ben neutralizzato dal portiere di casa Viviani.
Passano appena 5 minuti e, su cattivo disimpegno della difesa di casa,
gli ospiti vanno in vantaggio con il centravanti Anania.
Dopo il gol i giovani giocatori locali non si disperano ed iniziano a
tessere qualche interessante manovra di gioco, sfiorando il gol con De
Fazio che in mischia colpisce la traversa.
Al 25’ la squadra di casa raggiunge il pareggio: punizione dal limite di
Gatto la palla tocca la barriera ospite e si infila alle spalle di
Cerminara.
Dopo appena un minuto gli ospiti tornano in vantaggio con Barbato che
finalizza al meglio una buona azione di contropiede.
Subito il secondo gol la squadra di casa ritorna in attacco e prima
della chiusura del tempo, per due volte, va vicino al pareggio con
Giudice, ma il portiere prima e la traversa poi gli negano il gol.
I primi 45’ minuti si chiudono con il vantaggio degli ospiti per 2 a 1.
Nella ripresa l’ingresso nella squadra di casa di Malena prima e dello
sgusciante Iocca poi cambiano tattica ed equilibri.
I bianchi di casa sembrano più aggressivi e pimpanti degli ospiti ed
iniziano a tessere manovre in velocità costringendo gli ospiti alla
difensiva ed a ripartire di rimessa.
Nel momento migliore della squadra di casa l’arbitro si inventa un
rigore per la squadra ospite, provocando le forti proteste dei giocatori
e del pubblico.
Sul dischetto si presenta Morrone che trasforma con sicurezza la massima
punizione, portando a 3 le rete del Savelli.
Passano pochi minuti e l’arbitro si ripete concedendo, questa volta,
alla squadra di casa la massima punizione, provocando le proteste dei
giocatori giallo-rossi, convinti dell’inesistenza del fallo.
Sul dischetto va Gatto che con un tiro preciso e angolato batte il
portiere ospite realizzando la sua doppietta personale.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 15/17 novembre 2005
Presentato a Carfizzi il libro di Berenice Morelli
sulle tradizioni enologiche del cirotano
'MITICO VINO' TRA
CULTURA ED ECONOMIA
Di vino, delle sue antiche origini, di proverbi, di poesie e di
tradizioni legate a questa storica bevanda, si è parlato sabato scorso a
Carfizzi durante la presentazione del libro “Mitico vino” di Berenice
Morelli.
Un libro, questo della Morelli, che ha già trovato posto in importanti
manifestazioni nazionali: Vinitaly di Verona e Salone del libro di
Torino.
Alla manifestazione organizzata dal comune di Carfizzi, e patrocinata
dalla Provincia di Crotone e dalla Comunità Montana Alto Crotonese,
hanno partecipato l’autrice del libro, il sindaco ed il vice sindaco del
centro arbereshe, Saveria Sesto in rappresentanza della Regione
Calabria, Berenice Russo ed il presidente delle Cantine riunite Leonardo
Le Rose.
“Un libro - ha detto il sindaco di Carfizzi – che ha la capacità di
legare passato e presente. Parlare di vino significa legare la cultura
alla nostra economia”.
“Come amministrazione comunale abbiamo inteso parlare di vino, come
cultura, ma anche come prodotto – ha continuato la Tascione – perché la
nostra stentata economia si regge su questo prodotto”.
Nel suo intervento il primo cittadino ha auspicato che non si
verifichino più situazioni come quelle del mese scorso.
La pittrice Berenice Russo ha incentrato il suo discorso sulla donna
raffigurata nel libro “una donna sempre in primo piano, presente accanto
all’uomo in tutti i momenti della giornata lavorativa”.
Quindi è toccato all’autrice del libro che ha ripercorso la nascita del
volume “sin da piccola ho sognato di entrare nella nostra storia. Ho
cercato di andare a fondo a quella che è la nostra storia. Mi
incuriosiva tantissimo la donna ed il contadino e questa grande pianta”.
Il libro è corredato da una serie di foto che hanno ad oggetto la
vendemmia e le vecchie attrezzature che servivano per la trasformazione
delle uve in vino.
A conclusione del suo intervento l’autrice ha ringraziato due carfizzoti,
padre e figlio, Giuseppe ed Antonio Amato che hanno aiutato la giovane
scrittrice a riscoprire alcune tradizioni ed attrezzature locali.
Quindi sono intervenuti il rappresentante della Regione Calabria Saveria
Sesto che è anche membro del Consiglio nazionale assaggiatori di vino ed
il presidente delle Cantine Riunte Leonardo Le Rose.
Interessanti sono stati gli interventi, storico-mitologici di Enzo
Rizzato, esperto di vino, e del maestro Elio Malena.
La serata è proseguita con la degustazione delle “petraffitte” e
mostocotto.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 8/10 novembre 2005
A Carfizzi la consegna del Premio nazionale di
narrativa per ragazzi
GIOVANI NEL MONDO DEI
LIBRI
L'invito di Abate:'Investiamo di più nella
cultura'
Giornata di festa del libro, della lettura e dei ragazzi. Non si può
definire diversamente la premiazione della terza edizione del Premio
nazionale di narrativa per ragazzi della Comunità Montana dell’Alto
Crotonese, che per il secondo anno consecutivo si è svolto a Carfizzi.
Un premio che, con il passare degli anni, sta conquistando sempre
maggior prestigio all’interno dei premi nazionali riservati alla
letteratura per ragazzi.
I protagonisti sono stati proprio i ragazzi, oltre trecento, provenienti
da tutte le scuole medie della Comunità Montana, tutti entusiasti e
curiosi di chi sarebbe stato il supervincitore da loro stesso decretato.
Una manifestazione ben riuscita quella di sabato scorso, alla quale
hanno partecipato, oltre agli studenti, il presidente del Premio lo
scrittore Carmine Abate, il presidente della Comunità Montana Salvatore
Palmieri e la sua giunta, gli amministratori del centro albanofono, il
comandante della stazione dei carabinieri di San Nicola il maresciallo
Crugliano, il parroco di Carfizzi don Vincenzo Ambrosio, i docenti dei
vari istituti, gli amministratori dei paesi limitrofi e tanta gente
comune.
Quest’anno i libri ammessi al Premio sono stati cinquanta, tra i quali
la giuria ha scelto i tre vincitori finali: “Un angelo probabilmente” di
Mino Milani (edizioni EL), decretato dalla giuria di ragazzi
supervincitore, che fa riflettere su temi di attualità molto forti, come
la guerra, in maniera delicata; “Il mistero di castelmoore” di Anna
Vivarelli (edizioni Piemme) una classica storia per fantasmi ricca di
suspense inserito in un contesto reale (viaggi per imparare l’inglese,
internet, ecc…..) ; “La pietra luminosa” della coppia Silvio Conte e
Mariella Ottino (edizioni Bruno Mondadori), che narra una vicenda
fantastica e al contempo verosimile, avventurosa, ricca di valori,
rispetto per l’ambiente e la religione.
La manifestazione è iniziata con il saluto del primo cittadino di
Carfizzi Caterina Tascione “è una bella emozione che si vive e si prova
a vedere per la seconda volta Carfizzi, questo piccolo paese ospitare
tutte le scuole medie della Comunità Montana”. Nel suo intervento la
Tascione si è detta disponibile ad ospitare la manifestazione anche
l’anno prossimo ed ha lanciato l’idea di far diventare Carfizzi sede
permanente del Premio.
“Carfizzi approva e sostiene con forza e convinzione iniziative di
questa portata – ha continuato il sindaco - perché convinta che la
cultura ed i momenti culturali sono la base per il miglioramento della
vita e sono il volano per il progresso”. Rivolgendosi ai ragazzi il
primo cittadino ha parlato di lettura e dell’importanza della lettura
“compito delle scuole e delle istituzioni è lavorare insieme per la
crescita culturale di ciascuno di voi. Questo momento ne è l’esempio. Il
compito di noi adulti è quello di dare ai voi ragazzi gli strumenti
necessari per la vostra crescita".
Concludendo il suo intervento la Tascione, ha stimolato i ragazzi ad
essere “giudici severi degli errori degli adulti”.
Quindi è toccato al presidente della Comunità Montana, Salvatore
Palmieri, che ha sottolineato come il Premio caratterizzi il percorso
formativo e scolastico degli studenti, essendo loro stessi protagonisti.
Nel suo intervento Palmieri ha lanciato l’idea di far uscire il premio
dai confini della Comunità Montana dell’Alto Crotonese. “Mi impegnerò
affinché questa iniziativa, ormai giunta alla terza edizione, possa
varcare i confini della Comunità Montana, renderla più partecipata
coinvolgendo tutte le scuole della provincia”.
L’idea di coinvolgere le scuole di tutti i comuni della provincia e non
più sole quelle dei comuni della Comunità Montana, ed il coinvolgimento
della Provincia di Crotone, è stata accolta con entusiasmo sia dal
presidente del premio Carmine Abate che dagli altri amministratori
pubblici presenti alla manifestazione.
“Approfitto per dire solo una cosa ai politici, investiamo di più nella
cultura – ha esordito il presidente del Premio Abate - costruiamo e
rendiamo vive le biblioteche del territorio ed investiamo di più nelle
scuole e nei ragazzi che sono il futuro e la speranza della nostra
Calabria”.
“Più leggevo i libri ammessi al concorso e più trovavo piacere a
leggerli – ha continuato Abate – a me piacerebbe, proprio come obiettivo
del Premio, trasmettere il piacere della lettura ai ragazzi”.
Dopo l’intervento del presidente del premio si è proceduto alla
premiazione dei tre libri finalisti ed alla presentazione degli autori
ai loro giovani lettori i quali sono stati anche protagonisti di una
serie di domande agli stessi scrittori.
Quindi si è proceduto allo spoglio delle schede per decretare il
supervincitore: il più votato, 62 voti, è stato il libro di Mino Milani
“Un angelo probabilmente”, al secondo posto con 47 si è piazzato “Il
mistero di castelmoor” di Anna Vivarelli mentre il terzo posto, 35 voti,
è toccato a “La pietra luminosa” di Silvio Conte e Mariella Ottino.
Il supervincitore è stato salutato dai giovani studenti da un lungo
applauso e dal grido “Mino, Mino”.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 21/24 ottobre 2005
Per le primarie dell'Unione nel centro arbereshe
hanno votato in 107
A PRODI 80 A MASTELLA
0
Le elezioni primarie del
16 ottobre scorso, a detta dei dirigenti, dei militanti e dei
simpatizzanti dei partiti che aderiscono a L’Unione, sono state un
successo.
Alle urne si sono recati 107 elettori, un buon numero se si pensa
che alle regionali dell’aprile scorso a votare ci erano andati 462 ed al
fatto che nel più piccolo centro della provincia di Crotone ci sono
stati più elettori che in altri centri molto più popolati.
L’organizzazione delle primarie nel piccolo centro ha visto impegnati un
po’ tutti i rappresentati dei partiti che aderiscono a L’Unione, in
particolar modo quelli dei Democratici di Sinistra, che durante la
campagna elettorale sono stati promotori di una serie di incontri ai
quali hanno partecipato dirigenti provinciali del partito.
Scontato il successo di Romano Prodi che ha ottenuto 82 voti, quasi
l’80 per cento dei consensi, al secondo posto si piazza il leader di
Rifondazione Comunista, Fausto Bertinotti, con 16 voti ed al terzo
Antonio Di Pietro che ha ottenuto quattro voti.
In contro tendenza con ciò che è successo sul territorio provinciale,
dove Mastella ha raggiunto il 18 per cento dei consensi ed in alcuni
centri del crotonese ha addirittura superato l’ex presidente della
Commissione Europea, il leader dell’Udeur a Carfizzi non ha ottenuto
nessun voto.
Così come Mastella, nessun voto hanno ottenuto gli altri
candidati Pecoraro Scanio, Scalfarotto e la Panzino. Le schede nulle
sono state cinque.
Sul nome del Professore c’è stata la convergenza di tutti i
militanti dei partiti di centrosinistra ma anche di molta gente che si
dichiara semplicemente simpatizzante dei partiti della coalizione.
Su Prodi hanno puntato anche coloro che stanno lontano dalla politica
che, nel piccolo paese, non sono in pochi.
Michele Abate |
da "Diario" del 14 ottobre 2005
CARFIZZI STYLE
di Francesca Viscone
Qui, Calabria profonda, di primarie si
discute in albanese, il sindaco non chiude la scuola anche se ci sono
pochissimi bambini e pensa ai vecchietti. Un eden di sinistra? Non
proprio, ma ci va vicino…
Quando nasce un bambino a Carfizzi si prepara un dolce a forma di
cavallo o di aquila, in ricordo degli antenati guerrieri o della patria
lontana: gli albanesi giunsero in Calabria a metà del 1400 al seguito
dell’eroe Scanderberg, in guerra contro i turchi. La storia di questo
paese si identifica con quella della sinistra italiana. Te ne accorgi
appena arrivi, attraversando via Gramsci e via Nenni, e poi via Otto
marzo, largo 22 dicembre 1922 (quando i giovani buttarono giù l’insegna
della locale sezione fascista, provocando persecuzioni arresti e purghe
e la prima ondata migratoria in America), e addirittura via Primo Maggio
1919: la prima volta che qui si celebrò la festa dei lavoratori. Ancora
oggi, insieme agli abitanti dei comuni albanofoni vicini, i carfizzoti
raggiungono a piedi il Parco della Montagnella. Portano le bandiere
rosse, ma anche da mangiare e da bere. Un tempo si arrivava sugli asini,
che accompagnavano i comizi ragliando.
Le ultime elezioni comunali, a giugno 2004, sono state sofferte. C’erano
due liste, polemicamente contrapposte: una rappresentava la sinistra più
tradizionale e l’altra quella del rinnovamento radicale. Entrambe
guidate da donne. Fu sconfitta la prima, con a capo Giacobba Marino, ma
ispirata da Nello Alfieri (Ds), già vicesindaco per cinque anni e
sindaco per ventiquattro, e ora consigliere dell’opposizione. Con 366
preferenze stravinse Caterina Tascione e la lista Hora che significa
“paese”. Il suo motto era “Sa kutë rromi ankora Karfic”: per continuare
ad esistere. Si, perché la cronaca dei nostri giorni non è fatta da
capitani coraggiosi, ma da gente comune il cui destino è rappresentato
da numeri: qui vivono ormai solo 788 persone, mentre gli emigrati
ufficialmente iscritti all’Aire sono 699.
Il padre della sindaca, mastro Manuele, faceva il calzolaio, aveva modi
un po’ inglesi e militò sempre nel Pci. Frequentò fino alla quarta
elementare, ma fu eletto vicesindaco lo stesso. Nella sua bottega si
sono formate intere generazioni di artigiani, ma anche di compagni, tra
cui lo stesso Alfieri, ora avversario di Caterina. I primi atti
amministrativi di quest’ultima sono stati gesti di semplice democrazia.
Subito invitò tutti ad un’assemblea. Poi, per scegliere gli assessori,
convocò l’intera lista, compresi i non eletti, e chiese loro di fissare
un criterio. Si stabilì che avrebbero distribuito le deleghe in base
alle preferenze. Così Marianna Leonetti divenne vicesindaco; Dea Alfieri
(anche lei Ds, come l’ex sindaco ora in minoranza) assessore alle
Politiche sociali. Anche il terzo assessore doveva essere una donna, ma
Tascione si oppose: bisognava dare pari opportunità anche agli uomini!
Ma l’esclusa, Agostina Esposito, oltre che capogruppo consiliare divenne
anche consigliere della Comunità montana. Per stimolare la
partecipazione dei cittadini, la sindaca ha spedito a tutti una
relazione sulle scelte di bilancio. E nonostante la morsa in cui si
trovano stretti i piccoli comuni, non avrebbe voluto aumentare nessun
tributo, poiché la popolazione è anziana e vive di reddito minimo. La
gente è onesta, racconta, tutti pagano le tasse, persino quelli
residenti all’estero. Se sbagliano è perché versano più del dovuto.
Tuttavia, un aumento c’è stato: per la Fida Pascolo. Da molti anni 280
ettari di terreno erano stati assegnati a sei pastori. Pagavano 1,50
euro a ovino e 5 euro a bovino: “Li ho convocati: una ricotta costa due
euro, gli ho detto, voi pagate al Comune solo tre quarti di ricotta. Mi
hanno risposto che avevo ragione”
Tascione avrebbe voluto diventare medico, ma non aveva i soldi per
frequentare l’Università. Studiò lo stesso e ora insegna Scienze
matematiche. Racconta che la storia del paese l’hanno sempre fatta più
le donne che gli uomini, anche se finora non avevano mai avuto cariche
istituzionali. La sua vita politica è sempre stata intensa. Si iscrisse
alla Fgci nel 1968, a quattordici anni. All’Università simpatizzava per
la Lotta continua. È stata due volte segretaria del Pci, negli anni
Ottanta, ma “i compagni avevano difficoltà ad accettarmi, forse perché
ero donna”. Quando si è sciolto il Pci ha fondato la sezione di
Rifondazione Comunista. Ma c’erano troppe divisioni. La gente pensa che
i politici facciano solo i propri interessi. Lei, invece, ha rinunciato
ai 15.840 euro l’anno di indennità, devolvendo la somma al Fondo
sollievo disoccupazione.
Tra Prodi & Bertinotti. Anche qui in paese c’è
fermento per le primarie. Alfieri ha chiesto e ottenuto gli spazi della Casa
comune e il giornalista Michele Abate (Ds) organizza incontri in cui
partecipano anche membri della maggioranza decisi, insieme alla minoranza,
ad appoggiare Prodi. Sul suo nome sembra convergere quasi tutto il
centrosinistra a Carfizzi. Tascione, da quando è diventata apartitica,
continua a votare per Rifondazione, ma alcune cose le danno fastidio:
“Bertinotti sembra uscito da via Montenapoleone. Quanti stipendi di un
operaio ci vogliono per pagara una sua giacca?”. In questi giorni ha
partecipato al blocco della statale 106 con i vitivinicoltori, finchè l’Arssa
non ha deciso di acquistare le uve invendute. Si è vestita come loro e con
loro ha mangiato pane e soppressata: anche lei sa di viti e di ulivi. Prodi
le piace di pìù: non ha ambiguità, è affidabile e solido. Voterà per lui e
questa sembra l’unica cosa sulla quale concorda con i suoi avversari al
Comune.
A Carfizzi c’è una grande socialità. Lo scambio di doni è continuo
e persino per strada ogni tanto si vedono persone che si rincorrono con un
pacchetto in mano. Anche le amiche di Teresa, ottantenne madre della
sindaca, vengono dal vicinato a trovarla, da sempre e a ogni ora del giorno.
Portano spesso qualcosa da mangiare, un dolce, persino la pasta al forno.
Stanno sul divano e insieme snocciolano i nomi dei figli emigrati e contano
i nipoti lontani uno a uno, come se avessero paura di perderli. Teresa non
ha mai conosciuto suo padre. Era segretario comunale, ma se ne andò in
America nel 1924, per evitare le persecuzioni fasciste. Anche l’altro figlio
di Teresa e di mastro Emanuele, Tommaso, era iscritto al Pci. Essere
oligofrenico non gli ha impedito di partecipare alla vita del paese. “Tutti
gli volevano bene”, racconta Caterina, “e ha sempre trovato fuori lo stesso
calore che lo circondava in casa”.
Quella che l’assessore Marianna Leonetti ha a cuore è il recupero
del centro storico e della parte più antica e degradata, il curriduri, ma
soprattutto la tutela della lingua e della cultura arbëreshë, sul cui
insegnamento obbligatorio non tutti sono d’accordo: questa è la lingua delle
emozioni, non dell’ufficialità. Nella piccola scuola ci sono le pluriclassi:
una prima e una seconda riuniscono appena 11 bambini. Compresi quelli della
materna, in tutto sono 37. Dall’inizio dell’anno ci sono stati solo tre
nuovi nati, ma sulla possibile chiusura della scuola lei ha le idee chiare:
“I diritti di dieci bambini valgono quanto quelli di cento”. Dea Alfieri si
occupa delle politiche sociali: “Questo è un paese di anziani senza figli”,
racconta a Diario, e anche in questo, forse, il destino di Carfizzi è
emblematico. “Ci sono persone che vivono da sole, anziani non
autosufficienti. Bisogna garantirgli almeno un pasto caldo. E poi, c’è un
problema di sanità”. Come faranno, visti i tagli della finanziaria, ancora
però non si sa. Nello Alfieri, da leader indiscusso per trent’anni, è
passato all’opposizione. Ma ha segnato la storia di Carfizzi. Al punto che,
commentando l’articolo che Sofri ha dedicato nella sua Piccola posta alla
nuova giunta, un giornale locale, il Crotonese, ha ricordato solo gli scambi
culturali organizzati per oltre un ventennio dalla sua associazione, la
Scanderberg. Ad Alfieri non manca certo lo spirito di iniziativa. Una volta
attraversò da solo tutta l’albania per portare dieci quintali di antibiotici
in uno sperduto villaggio. È orgoglioso delle opere pubbliche realizzate
dalla sua amministrazione o dalla Comunità montana: la palestra,
l’anfiteatro, l’ostello della gioventù, il campo sportivo, una volta così
piccolo che lui riuscì a mandare un rigore in fallo laterale! Ora le
strutture di Carfizzi sono sovradimensionate e che farne è un bel problema.
Qui la ‘ndrangheta non c’è mai stata: è inconciliabile con la mentalità
arbëreshë. Dal 1930 ad oggi si ricordano solo due omicidi. Però di denunce i
carfizzoti ne hanno prese a decine: nel periodo fascista e durante
l’occupazione delle terre. I vecchi hanno il comunismo nel sangue. Oggi, in
piazza, alcuni giocano a carte. Tutti ricordano il 29 ottobre 1949, quando
la polizia di Scelba uccise tre persone nel fondo demaniale Fragalà, nella
vicina Melissa. Emanuele Affatati e Michele, padre dello scrittore Carmine
Abate, si inseguono quasi nella narrazione dei fatti: “Nelle sue terre il
barone Berlingieri mandò la celere e la celere sparò. A Melissa ci furono i
morti e così divenne un simbolo, ma anche noi lottavamo. Nel nostro fondo
non si sparò, però 16 contadini li hanno legati con una corda dietro il
mulo, come bestie li hanno legati e li hanno portati a Catanzaro. A me che
ero un giovanotto mi hanno dato i muli per riportarli a casa. Erano
contadini, avevano fatto la Seconda guerra mondiale e ora venivano affamati.
Di quattro quintali che venivano prodotti, senza mezzi meccanici, i padroni
ne prendevano tre. Quando mi hanno portato in caserma ne ho presi di
schiaffi… Tutto per un pezzo di pane asciutto…”. La riforma agraria non
raggiunse gli obiettivi e gli zappaterra emigrarono in massa. I loro figli
divennero intellettuali, scrittori, ingegneri, docenti nelle università
straniere. Come Immacolata Amodeo, che insegna Letterature comparate a
Brema.
Carfizzi è finita, urla quasi Emanuele, non è che un paese di
vecchi. Ma un pensiero per i giovani lui ancora ce l’ha: “Devono essere
grati a quei contadini, e devono ancora lottare. Devono capire che i diritti
si possono perdere”. Simone Monaco, invece, di anni ne ha solo 16. Il padre
lavora in Germania da trenta. Parla l’arbëresh, ma non sa scriverlo. Non si
interessa di politica, non ne discute mai con i compagni. L’amicizia, la
famiglia e l’amore contano, ma anche fare il bene del paese. Non ci sono
molti ragazzi qui: “Sul pullman ognuno di noi ha a disposizione due posti”.
Questo senso di abbandono unisce le generazioni di Carfizzi. Da undici anni,
in estate, si celebra la Festa del ritorno, a cui Carmine Abate ha dedicato
un romanzo. “Chi è partito continua a tornare”, spiega, “non solo perché qui
ha le proprie radici, ma anche per dare una speranza a chi è rimasto”.
Francesca Viscone |
da "Il
Crotonese" del 11/13 ottobre 2005
Intervista al nuovo parroco
DON VINCENZO:
LAVORERO' PER TUTTA CARFIZZI
Don Vincenzo
Ambrosio è da sole due settimane parroco della piccola comunità
albanofona del crotonese, ma sembra che ci viva da molto più tempo. In
questi quindici giorni si è integrato e partecipa attivamente alla vita
sociale del paese.
Don Vincenzo come ha trascorso questi primi quindici giorni nella sua
nuova comunità religiosa?
Sono molto sorpreso. Non mi aspettavo questo inserimento immediato.
L’accoglienza e l’affetto della gente mi hanno sorpreso ed aiutato
all’inserimento nella nuova comunità, anche se c’è da lavorare. E quello
che più mi rincuora è la propensione alla collaborazione della comunità.
Insieme dobbiamo lavorare per la vigna del signore.
Lei parla dell’affetto che le ha dimostrato questa nuova comunità. Ma
lei sembra una di quelle persone che non se lo fa certo mancare.
Ogni mio atteggiamento ed ogni mio comportamento viene da Dio. Devo
ringraziare Dio per avermi donato una grande mamma, la quale mi ha
trasmesso ed educato al rispetto di tanti valori. Così come ho avuto
tante persone, familiari ed amici, che mi hanno insegnato tante cose. Ma
non posso dimenticare le comunità dove ho vissuto, ultimamente quella di
Strongoli e quella di Caccuri, che mi hanno fatto da padre e da madre.
Come pensa di lavorare con i giovani del posto?
Voglio lavorare con tutta la comunità di Carfizzi, anche se i giovani ed
i bambini mi stanno molto a cuore. Con loro dobbiamo avere molta
pazienza, perché l’epoca che stiamo vivendo oggi non è la stessa che
abbiamo vissuto io e la mia generazione. È cambiata anche la parrocchia.
I ragazzi di oggi hanno nuove abitudini, hanno nuovi linguaggi, hanno
tanti altri divertimenti che noi in passato non avevamo. Adesso,
rispetto al passato, i giovani hanno qualcosa in più rispetto alla
nostra generazione, anche se, non possiamo negare, i problemi non
mancano neanche a loro. Ma io sono qui per stare con loro e guidarli a
Dio e lavorare con loro nella massima semplicità, accogliendoli per
crescere tutti insieme.
Come pensa di porsi nei confronti delle tradizioni della comunità
locale?
Le tradizioni locali devono essere soprattutto rispettate e poi
valorizzate. Io vengo qui come un figlio di Gesù Cristo, quindi come un
figlio della chiesa cattolica e quindi come un figlio del Concilio
Vaticano secondo, ed io, nello spirito dell’ultimo concilio, voglio
valorizzarle. Guai ad abolire le tradizioni.
Sente la mancanza della comunità di Strongoli, comunità dove ha svolto
la sua opera pastorale negli ultimi due anni?
Non posso negare che la comunità di Strongoli mi manca. È una comunità
che ho amato e che amerò per tutti i giorni della mia vita ed alla
quale, per quanto mi sarà possibile, starò sempre vicina. Così come
sempre vicina starò alla mia comunità di Caccuri. Non posso nascondere
che spesso mi mancano le mie origini, ma sono consapevole che il signore
mi ha chiamato ad una missione, a guidare un popolo. Ora sono il parroco
di Carfizzi e devo guidare la comunità di Santa Veneranda. Sono contento
di guidare questa comunità e sono venuto in questa comunità come un uomo
come tutti gli altri, ma con la consapevolezza di avere qualche
responsabilità in più rispetto agli altri.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 30 settembre/3 ottobre 2005
Don Vincenzo Ambrosio sostituisce don Matteo
Giacobbe
Carfizzi, nuovo
prete
"Starò in mezzo a voi per guidarvi a Dio"
Don Vincenzo Ambrosio è il nuovo
parroco di Carfizzi. Dal 26 settembre la piccola comunità di Carfizzi si
potrà avvalere di una nuova guida spirituale.
Don Vincenzo, originario di Caccuri, proviene dalla parrocchia Santi Pietro
e Paolo di Strongoli, dove svolgeva le funzioni di vice parroco.
Per la piccola comunità di Carfizzi il pomeriggio del 26 settembre è stato
di festa per l’arrivo del nuovo parroco.
Ad attenderlo c’era tutta la gente di Carfizzi, gli amministratori locali,
le comunità religiose di Strongoli, quelle del suo paese di origine Caccuri
e la banda musicale.
Sul piazzale della chiesa madre di Santa Veneranda tantissima gente ha
salutato il suo arrivo con un lungo applauso al grido di: “don Vincenzo, don
Vincenzo”.
La cerimonia si è svolta all’interno della chiesa di Santa Veneranda,
gremita in ogni suo posto come mai si era visto prima.
È toccato al sindaco di Carfizzi, Caterina Tascione, porgere per prima il
saluto al nuovo parroco. La Tascione ha chiesto collaborazione e sostegno
per la tutela e la valorizzazione delle tradizioni locali “Lavorare insieme
per difendere il nostro modo di essere - ha detto il primo cittadino - per
permettere la sopravivenza dei nostri valori”.
Il sindaco ha concluso il suo intervento augurando al parroco uscente don
Matteo Giacobbe, di trovare la stessa accoglienza e lo stesso calore che gli
ha riservato Carfizzi durante i suoi cinque anni di permanenza nella piccola
comunità ed al nuovo parroco di sentire Carfizzi il suo paese e la gente di
Carfizzi la sua gente.
Dopo il sindaco è stata la volta del parroco uscente don Matteo Giacobbe che
ha voluto salutare quella che per cinque anni è stata la sua comunità
religiosa: “Tante sono le cose che voglio dirvi - ha esordito il parroco -
ma ne ho in mente una in particolare. Vi ringrazio. Ma penso che questa
parola è poca nei vostri confronti, per la tenerezza che avete dimostrato,
per l’accoglienza che mi avete donato, per la preghiera che mi ha fatto dono
in questi cinque anni di crescere nel ministero. Vado contento per quello
che mi avete dato e per quello che anche io vi ho donato”.
A presentare il nuovo parroco è toccato a don Rosario Morrone, parroco di
Strongoli “E’ con grande piacere che abbiamo accompagnato don Vincendo a
Carfizzi, ma non vi nascondo con un po’ di sofferenza e di dispiacere, vi
abbiamo qui portato quello che noi e gli strongolesi definiamo un gigante di
bontà. La sua assenza si noterà nella nostra comunità”.
Don Rosario ha presentato il nuovo parroco di Carfizzi come “Colui che viene
in mezzo a voi col grande scopo di guidarvi verso il signore. Apprezzerete
don Vincenzo - ha continuato - per le sue doti umane, abiterà con voi e
vivrà con voi”.
Quindi è toccato a don Vincenzo salutare la sua nuova comunità parrocchiale,
definendosi “un umile servo della vigna del Signore, consapevole di essere
un uomo come tutti gli altri”.
“Starò spesso in mezzo a voi - ha detto il nuovo parroco - verrò a farvi
visita nelle vostre case per conoscere le vostre famiglie. Voglio conoscere
le vostre usanze, i vostri costumi e le vostre tradizioni culturali e
religiose”.
Un lungo applauso si è levato quando don Vincenzo ha ricordato colui che è
stato per venticinque anni il parroco di Carfizzi, don Damiano Gasparro che
in questo periodo gli è stato tanto vicino.
Nel suo intervento don Vincendo non ha mancato di ringraziare le comunità
religiose di Strongoli e di Caccuri, che tanto gli hanno dato in questi
anni.
Per la comunità religiosa di Carfizzi ha portato il saluto Pina Gangale.
Dopo la celebrazione della messa la serata è proseguita nei locali della
casa comune e nella piazzetta antistante, con la consumazione del rinfresco
offerto dalla comunità locale ed i canti e i balli eseguiti dalle comunità
religiose di Caccuri e Strongoli.
La festa di benvenuto al nuovo parroco è continuata anche a serata
inoltrata, quando un gruppo di donne, ragazzi e ragazze si sono ritrovate
con chitarre e fisarmonica nella piazzetta Immacolata per fare, come si fa
con gli sposi nella prima notte di matrimonio, la serenata e, tra la
soddisfazione dei presenti, si sono susseguiti balli e canti tradizionali.
Sono passati appena tre giorni dal suo arrivo e nella piccola comunità
albanofona non si fa altro che parlare del nuovo parroco come di una persona
umile, ricca di bontà, piena di volontà e di iniziativa.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 27/29 settembre 2005
Sofri e Carfizzi,
galeotta fu la lettera del sindaco
Il comento su “Il Foglio” nasce da una
corrispondenza tra la Tascione e la complicità di una carfizzota che
lavora a Pisa
L’articolo apparso su Il Foglio,
nella rubrica Piccola Posta a firma di Adriano Sofri, e successivamente
quello apparso su Il Crotonese, hanno suscitato curiosità ed interesse non
solo nella piccola comunità di Carfizzi ma anche negli altri centri del
crotonese e della Calabria.
Tutto nasce dalla conoscenza tra la carfizzota Vittoria Amato e Adriano
Sofri.
Vittoria Amato, “ambasciatore in Toscana” come la definisce Sofri, per
questioni di studio prima e di lavoro dopo, da anni vive a Pisa, dove, oltre
a lavorare, svolge una importante opera sociale: la volontaria presso il
carcere della cittadina toscana.
Durante uno dei suoi soggiorni nel suo paese natio, Vittoria confessa agli
amministratori locali che, nello svolgere la sua attività di volontaria nel
carcere di Pisa, ha conosciuto Adriano Sofri.
La cosa ha suscitato interesse tanto che il sindaco Caterina Tascione ha
colto la palla al balzo e, tramite la stessa Vittoria Amato, manda al noto
personaggio un quadro raffigurante la festa del Primo Maggio alla
Montagnella, distribuito durante il centenario, il giornalino del centenario
ed una lettera nella quale descriveva Carfizzi.
“Ho deciso di inviargli, non un quadro qualsiasi, di quelli che abbiamo
regalato durante la festa del centenario - dice il primo cittadino - ma il
quadro che raffigurava uno dei momenti principali e fondamentali della
comunità carfizzota”.
Nella lettera il sindaco descrive l’importanza della festa del Primo Maggio
alla Montagnella per il paese, ma ha anche parlato della storia delle
amministrazioni di Carfizzi “Paese sempre amministrato da giunte di sinistra
e da sindaci appartenenti al partito comunista fin dalla nascita della
Repubblica. Mi sentivo onorata di comunicare con una persona che ho sempre
ammirato, uno che ha dato tanto alla sinistra italiana”.
Il sindaco si sente molto soddisfatta del fatto che Adriano Sofri abbia
parlato di Carfizzi nella sua rubrica su Il Foglio.
La Tascione ha concluso la lettera in un modo del tutto particolare, oltre
al saluto della comunità di Carfizzi, dell’amministrazione comunale e suo
personale, ha voluto porgere un “saluto comunista”.
Così il piccolo centro arbereshe della provincia di Crotone continua ad
essere protagonista in positivo sulla stampa nazionale e locale. Un percorso
iniziato circa dieci anni fa quando Carfizzi balzava agli onori della
cronaca come paese natio dello scrittore Carmine Abate e continua oggi come
“modello da seguire” per la sinistra italiana.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 20/22 settembre 2005
Tra le classi elementari e materne, non si
superano i quaranta frequentanti
Pochi studenti per Carfizzi
Aumenta il rischio di trasferimento nelle
scuole dei centri vicini
Giovedì 15 settembre i ragazzi di
Carfizzi sono tornati tra i banchi di scuola per affrontare il nuovo anno
scolastico 2005/06.
Da anni il piccolo centro albanofono non ha più autonomia scolastica, sia
delle scuole elementari che delle medie, per l’accorpamento all’istituto
comprensivo di Pallagorio.
Il numero degli studenti a Carfizzi, tra elementari e materne, non supera i
quaranta frequentanti, mentre il numero degli studenti nelle medie,
trasferite da oltre un decennio a San Nicola dell’Alto, non supera la
decina, basti pensare che quest’anno un solo studente di Carfizzi ha
conseguito la licenza media.
Tre sono le classi delle elementari, di cui due pluriclassi: una
prima-seconda, una terza - quarta e la quinta.
Tra i banchi di queste tre classi quest’anno siederanno ventotto studenti,
undici nella pluriclasse prima-seconda di cui cinque in prima e sei in
seconda, undici nella pluriclasse terza -quarta di cui otto in terza e tre
in quarta, sei sono gli studenti che frequenteranno la quinta elementare,
mentre i bambini iscritti alla scuola materna sono tredici.
Dal numero degli iscritti si evince che, rispetto all’anno passato, il
numero degli studenti, tra materna ed elementare, è pressoché invariato. Un
fatto positivo se si pensa che la popolazione nel centro arbereshe è in
continuo calo.
I numeri della popolazione scolastica carfizzota devono far pensare e
preoccupare non poco sia il mondo della scuola, per primo gli stessi
insegnanti che potrebbero vedersi costretti, tra qualche anno, a
trasferimenti in altri istituti scolastici del circondario, che la piccola
comunità locale che, anno dopo anno, va incontro al rischio del
trasferimento delle scuole nei paesi limitrofi.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 9/12 settembre 2005
Carfizzi, nuovo
presidente
Sarà Francesco Pompò il massimo dirigente di
questa avventura
Francesco Pompò è il nuovo
presidente della nuova squadra di calcio di Carfizzi.
L’elezione, avvenuta la scorsa settimana, alla quale hanno preso parte tutti
i soci della costituita Unione calcio Carfizzi, ed alla quale hanno
assistito incuriositi i giovani calciatori, è stata condivisa da tutti i
soci della società e anche dagli stessi calciatori.
Oltre al presidente sono stati eletti due vice presidenti nelle persone di
Vincenzo Lettieri e di Rota Francesco, il segretario Carmine Maio, il
tesoriere Cataldo Zampino ed i consiglieri Domenico Viviani e Andrea
Bastone.
Durante l’assemblea è stato scelto anche il gruppo dei dirigenti e
l’allenatore.
A guidare i ragazzi nel campionato di terza categoria sarà una coppia di
tecnici composta da Gennaro De Fazio e Andrea Sabatino.
La rosa dei calciatori, composta per la maggior parte da giovani di Carfizzi
con la presenza di qualche ragazzo San Nicola dell’Alto, inizierà la
preparazione lunedì prossimo. A guidare i ragazzi durante questa prima fase
sarà Gennaro De Fazio.
La maggior parte dei ragazzi che compongono la rosa sono giovani alla loro
prima esperienza agonistica ma ai quali non mancano le qualità, l’entusiasmo
e la voglia di fare bene nel prossimo campionato di terza categoria.
L’obiettivo per quest’anno sembra essere quello di disputare un campionato
tranquillo senza puntare ai vertici per il salto di categoria, anche se la
presenza in squadra di qualche calciatore che può fare la differenza fa
pensare che durante il campionato gli obiettivi potrebbero cambiare.
Naturalmente sarà il campo il giudice insindacabile per stabilire quale
destino avrà riservato al Carfizzi.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 2/5 settembre 2005
Un
gruppo di giovani locali ha consentito la rinascita del calcio
Carfizzi
riapre i battenti
La squadra sarà iscritta in terza
categoria
Dopo tre lunghi anni di assenza
dai campionati dilettantistici , Carfizzi riavrà la sua squadra di calcio.
L’ultima apparizione della squadra di calcio a Carfizzi fu tre anni fa in
terza categoria con il nome di CarfizziSanNicola nata dall’unione delle due
squadre presente nei due paese albanofoni.
Negli anni di assenza della squadra locale molti sono stati i ragazzi che
hanno militato in squadre dei paesi vicini, come la Pallagorese in terza
categoria o le giovanili del Cirò Krimisa.
A prendere a cuore il calcio locale e la rinascita dell’ Unione Calcio
Carfizzi sono stati un gruppo di giovani, gli stessi che andranno a comporre
la squadra che, appoggiati dal gruppo dei vecchi dirigenti e dal
coinvolgimento di nuovi, in questi giorni stanno lavorando per la rinascita
della nuova squadra.
Della nuova dirigenza sono stati chiamati a far parte tutte le categorie
sociali presente in paese: l’imprenditore, il professionista, l’artigiano,
l’impiegato, il pensionato, gli amministratori locali e amanti del calcio.
Questi sono i nuovi dirigenti che sabato prossimo si riuniranno per eleggere
gli organismi: Affatato Giuseppe, Abate Rosario, Abate Carmine, Basta
Antonio, Basta Leopoldo, Basile Giuseppe, Bastone Andrea, Belmonte Antonio,
Condosta Gino, Falsetta Gianfranco, Lettieri Vincenzo, Maio Carmine,
Pollizzi Giovanni, Pompò Francesco, Rizzuto Enzo, Rota Francesco, Rovito
Antonio (di Cirò Marina), Sabatino Andrea, Scarpino Nicola, Scarpino
Vincenzo, Tascione Antonio, Tocci Francesco, Turano Enzo (di San Nicola
dell’Alto), Viviani Domenico, Zampino Cataldo, Basta Michele, Amato Antonio,
Gatto Ernesto, Macrì Saverio (di San Nicola dell’Alto), Lionetti Emilio,
Leonetti Luigi ed infine due donne Caterina Tascione, sindaco del piccolo
comune e l’assessore comunale Marianna Leonetti.
Nei prossimi giorni verrà ufficializzata l’iscrizione dell’Unione Calcio
Carfizzi nel campionato in terza categoria ed entro la fine di settembre i
giocatori inizieranno la preparazione per affrontare questa nuova avventura,
alla quale sia i ragazzi che i dirigenti credono molto.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 5 /8 agosto 2005
Il
sindaco Tascione ripercorre la lunga e faticosa emancipazione del paese
Carfizzi e la
sua identità
Festeggiati i cento anni
dall’istituzione del Comune
L’assessore Poerio: “La vostra è una
storia di valori e democrazia conquistata con sacrifici”
Era il 1° giugno del 1905 quando
Carfizzi diventa comune autonomo staccandosi da San Nicola dell’Alto.
Un secolo di storia fatta di uomini e donne che dal primo dopo guerra ad
oggi hanno lavorato e lottato per portare avanti la crescita sociale ed
economica del piccolo centro arbereshe.
Le celebrazioni per il centenario sono iniziate il 30 luglio con il concerto
di musica e canti tradizionali arbereshe del cantautore Pino Cacozza.
Il momento clou dei festeggiamenti è stata la giornata del 1° agosto.
Una data questa voluta dall’amministrazione comunale per far si che alle
manifestazioni prendessero parte i molti emigrati che in questo periodo sono
rientrati in paese per trascorrere le ferie.
La manifestazione è iniziata con il raduno presso l’anfiteatro comunale
delle bande musicali di Carfizzi, Verzino, Roccabernarda e Amato, da qui è
partito il corteo che ha percorso le vie principali del paese per poi
giungere in piazza dove ad attenderli c’erano i cittadini di Carfizzi, le
autorità politiche, istituzionali, militari, sindacali, religiose e tanta
gente giunta dai paesi limitrofi.
Ad aprire gli interventi delle autorità è stato il primo cittadino di
Carfizzi Caterina Tascione, prima donna sindaco in questi cento anni di vita
del comune albanofono. “Quando la storia viene riportata alla memoria di un
paese in modo intelligente - ha detto il sindaco - comunica una sensazione
di piacere. È proprio questa sensazione che si è avuta in questi giorni di
preparativi per il primo centenario di Carfizzi comune, che si concretizza
qui, questa sera, in questa cornice cosi suggestiva della nostra piazza,
luogo di raccolta della nostra comunità”.
Nel suo intervento la Tascione ha rimarcato l’importanza di ciò che è
avvenuto un secolo fa “un evento molto importante perché sancisce la
gestione delle proprie risorse e dei propri beni, le decisioni di scelte
culturali”.
Continuando il suo intervento il primo cittadino ha ricordato la semplicità
e la straordinarietà dei carfizzoti “questa semplicità fatta di storie
carfizzote, di noi, di chi ha vissuto e vive nel paese, ha resistito nel
tempo, ha permesso di portare dentro di se un’identità non ancora scalfita
dalla globalizzazione, non omologata a quanto ci sta attorno”.
“Il nostro mondo arbereshe - ha continuato il sindaco - con forte
aspirazione contadina, e che tutt’ora si regge sulle poche aziende agricole,
ha organizzato e partecipato al movimento antifascista. La nostra comunità
ha condiviso il modello di integrazione sociale, di storia e miseria del
Mezzogiorno d’Italia, è stata sostenitrice delle lotte contadine degli anni
40/50, occupando un pezzo di terra e da li partire per una svolta economica
del paese che viveva nella assoluta povertà”.
Concludendo il suo intervento il primo cittadino, ha invitato i cittadini a
sfidare il nuovo centenario “per rendere questa nostro paese competitivo,
mediterraneo ed europeo”.
Quindi è intervenuto il Prefetto di Crotone Piero Mattei il quale ha
ricordato tre avvenimenti che hanno attraversato Carfizzi, in questi cento
anni di storia: le due guerre mondiali e soprattutto il fenomeno
dell’emigrazione “sono quei fenomeni- ha detto il Prefetto- che hanno
portato via da Carfizzi le braccia degli uomini lasciando alle madri e alle
mogli la tradizione di quei valori che ancora oggi ci sono e sono forti”.
Dopo il Prefetto è intervenuto l’assessore provinciale alla cultura Giuseppe
Poerio il quale ha ricordato l’impegno dell’amministrazione provinciale per
i tre comuni arbereshe, nel promuovere la cultura e la lingua arbereshe.
“Vengo con molto entusiasmo in questi paesi- ha detto Poerio- perché sono
ricchi di storia, di valori e di democrazia conquistata con sacrifici e
prigionieri”. Concludendo il suo intervento l’assessore provinciale ha
assicurato l’impegno della provincia verso il territorio ed i piccoli centri
del crotonese.
A concludere gli interventi istituzionali è stato il presidente della
Comunità Montana dell’Alto Crotonese Salvatore Palmieri il quale ha
ricordato come le celebrazioni del centenario acquistano un senso ed una
caratteristica particolare perché si presentano come momento per meditare
sul cammino compiuto e rilanciare nuove sfide.
Nel suo intervento Palmieri ha ricordato come nel tempo il piccolo centro
albanofono sia diventato punto di raccordo tra il nord e l’est europeo
attraverso gli scambi interculturali giovanili “Tale modo di operare
rappresenta un interessante modello di propensione allo sviluppo attraverso
la veicolizzazione della cultura e la conoscenza dei popoli”.
Concludendo il suo intervento il presidente della Comunità Montana si è
detto disponibile a potenziare le strutture presenti sul territorio e
inserirle nei circuiti turistici nazionali e internazionali un operazione
che potrebbe segnare lo sviluppo del territorio.
Dopo l’intervento delle autorità è seguito un emozionante Inno di Mameli
suonato a “quattro bande” che è stato accompagnato, per tutta la sua durata,
dal battito delle mani dei presenti.
La manifestazione è continuata con la consumazione di un ricco buffet a base
di prodotti e pietanze tipiche locali e lo spettacolo dei fuochi
pirotecnici.
Durante la manifestazione è stato distribuito il giornalino realizzato, in
numero unico, in occasione del centenario “1° centenario Carfizzi comune (i
carfizzoti e dintorni scrivono)”.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 29-7 /1-8 2005
Nel
1905 il Comune di origine arbereshe cessava di essere frazione di San
Nicola dell’Alto
Carfizzi
festeggia i primi cento anni
La celebrazione con le autorità
Le tradizionali manifestazioni
estive che quest’anno hanno come titolo “La festa del ritorno te hora in
festa” quest’anno coincidono con la ricorrenza del centenario del piccolo
centro albanofono come comune autonomo. Infatti, fino al 1904, Carfizzi era
una frazione dell’altro comune di origine arbereshe, San Nicola dell’Alto.
“Questa giornata, che ha avuto il plauso del Presidente della Repubblica,
assume un valore storico sicuramente importante per la nostra comunità”, ha
spiegato il sindaco Caterina Tascione.
Le manifestazioni inizieranno nella serata di sabato 30 luglio con
l’esibizione in largo Skanderberg del gruppo di canti e balli tradizionali
arbereshe di Pino Cacozza. A conclusione del concerto seguiranno i fuochi
pirotecnici.
Il 1° agosto alle ore 17 nell’anfiteatro comunale è previsto il raduno delle
bande musicali di Carfizzi, Verzino, Strongoli, Roccabernarda e Amato, da
qui partiranno per raggiungere piazza Pasquale Tassone dove ci sarà il
saluto del primo cittadino Caterina Tascione e l’intervento del Prefetto di
Crotone Dott. Mattei, del presidente della Provincia di Crotone Sergio
Iritale, del Presidente della Comunità Montana Alto Crotonese Salvatore
Palmieri. Durante la manifestazione sarà distribuito un giornale realizzato
a Carfizzi in occasione del centenario.
All’interno delle manifestazioni estive sono previste oltre al tradizionale
torneo di calcio per adulti e di calcetto per bambini che inizieranno il 3
agosto, un torneo di scacchi e di tressette il cui inizio è previsto per il
10 agosto.
Il 13 agosto sarà dedicata ai piccoli con la presenza di giocolieri e
trampolieri.
Il 14 agosto Claudio Cavaliere presenterà il libro “Signora politica – donne
sindache in Calabria – appunti di un viaggio”.
All’interno de “La festa del ritorno te hora in festa” sono inoltre previste
due mostre di pittura dei maestri Paolo Staltari e Agostina Polizzi; una
mostra fotografica in bianco e nero del fotografo carfizzoto Mario Rogano;
la tradizionale “corri il verde” che quest’anno cambierà il nome in “corri
le vinelle”.
La serata dedicata ai sapori con “Il tempio dei sapori” che si svolgerà nel
rione Sant’ Antonio nella piazzetta antistante la chiesa, quest’anno prevede
oltre ai tradizionali stand gastronomici anche la sagra della sardella e del
pasticcino.
“ka canonica” è il titolo delle gare di ballo di coppia e di gruppo. Le gare
si svolgeranno nella piazza Immacolata antistante la casa canonica.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 21-23 giugno 2005
Due
giornate di festa dedicate a Sant’Antonio tra cerimonie religiose e
spettacoli
Carfizzi venera il suo
Santo
Si è conclusa con il concerto dei
Kalamu la festa in onore di Sant’Antonio da Padova protettore di Carfizzi.
Due giorni di festa che ha coinvolto tutta la comunità carfizzota e non
solo.
Infatti, molti sono stati i fedeli provenienti dai paesi del circondario.
La statua del Santo è stata venerata dai fedeli della piccola comunità
arbereshe per tredici giorni, a partire dal 6 giugno con l’inizio della
Tredicina.
La festa vera e propria è iniziata il 18 giugno alle 18.30 quanto il Santo
ha lasciato la sua chiesa per essere portato in processione per le strade e
i vicoli del paese.
Conclusasi la prima parte della processione la statua è stata riportata
nella sua piccola chiesa.
Nella giornata del 19 (anziché 13, giorno dedicato al Santo, ma rinviato per
via del referendum), dopo la celebrazione della messa la statua è riuscita
dalla sua chiesa per continuare la processione per le altre vie del paese,
fino a giungere nella chiesa madre di santa Veneranda.
Alle 17.30 i fedeli si sono ritrovati sul sagrato della chiesa Madre di
Santa Veneranda per assistere all’uscita del Santo e, quindi accompagnarlo
definitivamente alla sua chiesa.
Al seguito della statua non c’erano solo i fedeli di Carfizzi ma anche gente
giunta da San Nicola dell’Alto, Melissa e Cirò Marina.
I festeggiamenti religiosi si sono conclusi con la celebrazione nella chiesa
di Sant’Antonio, della messa da parte del parroco di Carfizzi, don Matteo
Giacobbe che, per l’occasione, era accompagnato da un violinista e da una
cantante lirica.
Alla fine della messa il comitato ha distribuito il tradizionale
mostacciolo, portato in dono dai fedeli che hanno chiesto un voto al Santo.
Le due giornate di processione sono state allietate dalla banda musicale di
Carfizzi diretta dal maestro Franco Amendola.
A margine dei festeggiamenti religiosi, le serate di piazza e i
festeggiamenti civili sono stati curati dal comitato festa che, anche quest’anno,
ha lavorato dal momento della sua costituzione fino a ieri notte inoltrata,
affinché la festa di Sant’Antonio, tanto attesa dalla piccola comunità
albanofona, fosse un grande evento.
Le manifestazioni civili erano già iniziate il 3 giugno con la disputa del
10° torneo di calcetto “Sant’Antonio” Si sono riprese il 18 sera con il
concerto di Rosanna Fratello.
Nella giornata conclusiva gli spettacoli sono iniziati alle 17.30 con
l’esibizione della banda musicale di Carfizzi, sul sagrato della chiesa di
Santa Veneranda, ed hanno proseguito per tutta la serata con i fuochi
pirotecnici e con il concerto del gruppo emergente calabrese Kalamu i cui
ritmi e suoni hanno riscosso un grande successo segnato dal ritmo degli
applausi, dai balli e dai canti dei tanti presenti.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 3-6 giugno 2005
Carfizzi, lunga discussione nella seduta del
Consiglio comunale del 31 maggio
Alla fine il bilancio
passa
Scintille tra il sindaco Caterina Tascione e l’ex Alfieri
Quello di martedì scorso è
stato un consiglio comunale lungo e pieno di momenti di scontro tra
minoranza e maggioranza.
I lavori si sono aperti con una comunicazione del sindaco, Caterina Tascione,
riguardo a delle frasi offensive nei confronti dell’amministrazione comunale
ed apparse qualche mese fa su alcuni muri del paese accompagnate da simboli
riconducibili all’ideologia nazista. Un atto definito dal sindaco incivile e
fatto da “persone che non sono degne di essere chiamate persone”.
Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, si è iniziato a
discutere sulla “verifica di attuazione del regolamento della commissione
pari opportunità”. Il punto è stato richiesto dai consiglieri di minoranza
con nota dell’1° marzo e sul quale non è mancato lo scontro tra minoranza e
maggioranza.
Il sindaco ha ricordato il percorso che ha portato alla nascita della
Commissione e che il regolamento della Commissione pari opportunità è stato
approvato dal consiglio comunale sia dai consiglieri comunali di minoranza
che di maggioranza. Caterina Tascione ha ricordato come si è arrivato alla
sua composizione, ai motivi che hanno portato al rinvio della discussione
nel Consiglio comunale precedente del 25 marzo scorso; ha fatto riferimento
alla lettera inviata al Prefetto dal consigliere di minoranza Nello Alfieri
a nome dell’opposizione, in cui si riteneva ingiustificata la convocazione
d’urgenza del consiglio, e alla lettera di risposta che lo stesso sindaco ha
inviato al Prefetto, nella quale si riteneva che l’urgenza era motivata
dall’approvazione dello schema di convezione del PIT.
Quindi il sindaco ha ricordato la modalità dell’elezione da cui è risultata
eletta come presidente la consigliere comunale Marianna Leonetti e vice
presidente Maria Costantino, rappresentante del movimento Hora che ha vinto
le ultime elezioni comunali.
A conclusione del suo intervento, il sindaco ha ribadito la correttezza
delle procedure, sia nella elezione delle componenti della commissione sia
nella convocazione d’urgenza del consiglio del 23 marzo scorso:“Penso di
aver fatto le cose molto in regola. La commissione pari opportunità è
aperta, chi si sente di dare un apporto lo può fare indipendentemente dal
fatto se ne fa parte o meno”.
Quindi la parola è passata a Nello Alfieri, che, ravvisando sulla vicenda
“dei terribili segnali di arroganza”, ha spiegato i motivi che hanno portato
la minoranza a richiedere una opportuna convocazione del consiglio comunale.
Nello Alfieri, in particolare, ha sostenuto che “i consiglieri di minoranza
non obbiettano nulla sul regolamento ed è per questo lo hanno votato, mentre
contestano fortemente la sua attuazione”.
Contestano la mancanza di decreto di nomina dei componenti, così come è
previsto dal regolamento. La nomina di una componente in seno alla
commissione secondo loro non è prevista dal regolamento. Infine contestano
il sistema di elezioni del presidente e del vice presidente che il
regolamento prevede con il sistema di “voto limitato ad 1”. Questo, secondo
Nello Alfieri ed i consiglieri di minoranza, avrebbe significato protezione
delle minoranze, tutela che non c’è stata.
Sull’argomento quindi sono intervenute le consigliere di maggioranza
Caterina Alfieri e Marianna Leonetti, mentre per la minoranza è intervenuta
la consigliera Giacobba Marino.
Si è passato quindi al punto relativo alla individuazione di aree
alienabili, tasse, tariffe e imposte. Come accade ormai da alcuni anni,
rimane quasi tutto invariato ad eccezione delle tariffe della fida pascolo
che, ferme dal 1990, sono aumentate a euro 18,50 per i bovini e 7,44 per
ovini e caprini. Sull’aumento è intervenuto il consigliere di maggioranza
Amodeo, il quale ha sostenuto che si tratta
di un aumento eccessivo visto il periodo di crisi che sta attraversando il
comparto agricolo.
Quindi si è passati al quinto punto che relativo all’approvazione del
bilancio di previsione del triennio 2005-2007. Sul punto ha relazionato il
sindaco che, nei giorni scorsi, aveva fatto pervenire a tutte le famiglie la
relazione. Un bilancio di previsione in pareggio, in cui si evince la
difficoltà dell’amministrazione nel dare risposte ai bisogni dei cittadini.
“I piccoli comuni come Carfizzi – ha spiegato Caterina Tascione - vengono
sempre più penalizzati poiché i trasferimenti statali sono sempre più esigui
rispetto alle esigenze sempre più crescenti della comunità”.
Intenzione dell’amministrazione è quella di puntare sulla valorizzazione
della cultura e della lingua arbereshe, sulla promozione del territorio,
sulla promozione dell’artigianato, sulla promozione dei prodotti tipici
locali e su un miglioramento dei servizi alla persona.
“Il non aumento delle tasse e il venir meno di 15.000 euro di trasferimento
dello Stato, hanno penalizzato alcune voci di bilancio. Le indennità di
carica degli amministratori sono state ridotte al minimo grazie al fatto che
il sindaco continua a rinunciare alla sua indennità”.
Dopo la relazione della Tascione è toccato al responsabile di ragioneria
relazionare sulla parte tecnica. Quindi ha chiesto la parola il consigliere
di minoranza Nello Alfieri il quale, dopo aver precisato che il pareggio di
bilancio sia stato possibile grazie all’avanzo di amministrazione di circa
30 mila euro lasciata dall’amministrazione uscente, ha detto: “il bilancio
in quanto a numeri andrebbe votato da tutti, ma la relazione programmatica è
scarsa di idee, non c’è un’idea sulla quale lavorare”.
Immediata la replica del sindaco Caterina Tascione che, rivolgendosi ad
Alfieri, ha sostenuto: “La relazione al bilancio è simile a quella degli
anni passati visto che mi sono studiato i bilanci degli anni passati fatti
da te”.
Il bilancio è stato approvato solo dai consiglieri di maggioranza, mentre
quelli di minoranza hanno votato contro.
Il consiglio si è concluso con l’approvazione della convezione tra i comuni
di Carfizzi, San Nicola e Santa Severina per lo svolgimento di funzioni di
segreteria comunale.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 17-19 maggio 2005
Incontro organizzativo tra i giovani di Carfizzi
Un centro polivalente per
attività ricreative
Domenica pomeriggio, nei locali
della Casa comune, i responsabili dell’associazione di volontariato
Skanderberg hanno incontrato i giovani di Carfizzi per informarli e
coinvolgerli sulla nascita di un centro polivalente nel piccolo centro
albanofono.
L’iniziativa è regolata dalla legge regionale 8/88 che promuove la nascita
di centri polivalenti capaci di attivare iniziative finalizzate
all’elevazione culturale e alla partecipazione sociale dei giovani e
favorire l’aggregazione sociale all’interno del Consorzio Provinciale per i
Servizi Sociali della provincia di Crotone ed è finanziata dalla Regione
Calabria.
Le attività previste dal progetto e dai Centri polivalenti è quella di
organizzare attività ricreative, sportive, teatrali e culturali, promuovere
l’associazionismo giovanile e scambi socio culturali tra i giovani in ambito
provinciale, regionale ed extraregionale.
La gestione di queste attività sarà curata dall’associazione di
volontariato Skanderberg che vanta anni di esperienza nel settore e che,
attraverso gli scambi culturali promossi dall’Unione Europea, ha fatto
arrivare centinaia di giovani da tutti i paesi europei.
Durante l’incontro i giovani hanno proposto iniziative e discusso sulle
attività previste dal progetto. Attività che vanno dall’avviamento allo
sport, come il basket e la pallavolo, all’organizzazione di tornei di
calcetto e di pallavolo con i giovani locali e con quelli di altri centri o
altre realtà del comprensorio, dall’organizzazione di escursioni
naturalistiche nel territorio locale insieme ai giovani di altri comuni,
alle escursioni guidate nel territorio regionale, dai seminari e cineforum
alla nascita di un giornalino del “Centro”.
Tutte queste attività si svolgeranno nel piccolo centro arbereshe,
utilizzando le tante strutture presenti sul territorio comunale.
Le attività inizieranno nella seconda metà di maggio con la festa di
apertura del Centro.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 3-5 maggio 2005
Si è svolta
l’87a edizione della festa del 1° maggio a Carfizzi
Primavera del lavoro nel meridione che cerca di cambiare
Chiesta alla nuova giunta regionale maggiore attenzione per il
territorio
Carfizzi - Il concerto dei
“Naracauli” ha concluso l’87° edizione dell’ormai storico "Primo maggio alla
Montagnella".
Una festa iniziata 87 anni fa su quella montagna che, per molti decenni, è
stato il luogo in cui il Primo Maggio si incontravano i cittadini delle tre
comunità albanofone del crotonese. Montagnella da qualche anno è diventata
il luogo di ritrovo di molti uomini e donne, giovani e meno giovani di tutto
il territorio provinciale.
A Carfizzi, la festa è iniziato al mattino presto con il giro della banda
musicale per le vie del paese, dalla cui piazza è partito un corte per
raggiungere la Montagnella, dove ad attenderli c’erano autorità politiche e
sindacali, una serie di gazebo con prodotti tipici locali, prodotti di
artigianato locale, mostre fotografiche, esposizione di quadri di artisti
locali.
Il Primo Maggio istituzionale è iniziato con l’intervento del sindaco di
Carfizzi Caterina Tascione: “la Montagnella è un luogo che rievoca ben 87
anni di incontri tra forze politiche, sindacali e istituzionali. Soprattutto
è il luogo di lavoratrici e lavoratori che hanno inteso sempre, con la loro
presenza, affermare le proprie idee e dare forza alle continue lotte per
migliorare le condizioni di vita.” La Tascione ha ricordato il passato e gli
uomini che hanno fatto la storia della Montagnella ed ha sottolineato: “Gli
87 anni qui sono il segno che le nostre tre comunità hanno avuto, hanno ed
avranno intenti e fini comuni, condivisioni di veri valori. Quei valori che
sono state trasmesse da tante persone che non sono più in mezzo a noi ed
alla loro memoria dedichiamo questa manifestazione. Valori che sono stati
consegnati a noi da tanti emigrati forzati, valori che ci trasmettono i
nostri anziani i quali ogni anno ripetono questo rito, venire alla
Montagnella. La loro presenza testimonia i tanti sacrifici per questo
progresso economico e civile attraverso la difesa della libertà”.
Il primo cittadino di Carfizzi, concludendo il suo intervento, ha parlato
dell’inizio di una nuova primavera politica “siamo certi che la regione
Calabria, insieme alle altre regioni del sud sapranno dare una nuova svolta
e creare un nuovo meridionalismo, capace di imporsi alle sfide nazionali ed
internazionali. Il nostro Primo Maggio è all’insegna della pace, abbiamo
scelto questi colori perchè in questi ci ritroviamo tutti”.
Quindi è toccato al sindaco di Pallagorio, Antonio Blandino, che ha iniziato
il suo intervento invitando tutti i lavoratori a riflettere sull’attuale
congiuntura che è soprattutto una congiuntura morale oltre che politica e
sociale.
“Il principio costituzionale - ha detto Blandino - dell’Italia fondata sul
lavoro non ha trovato una giusta sedimentazione nel corso degli anni. Noi
che viviamo in questa provincia, noi che viviamo nel meridione ci rendiamo
conto come il problema lavoro costituiva un’emergenza in passato e
costituisce un’emergenza anche oggi. Un’emergenza forte che ancora non ha
trovato soluzione”.
Blandino, nel suo intervento, ha auspicato che la nuova giunta regionale
stia più attenta ai problemi del territorio, ed ha fortemente criticato la
politica del governo nazionale per il mezzogiorno “occorre un nuovo
meridionalismo in cui gli investimenti siano produttivi, non abbiamo bisogno
di elemosine, abbiamo bisogno di affermare il principio ineludibile della
dignità dell’uomo, della dignità dell’operaio, della dignità del
lavoratore”.
Ultimo a parlare dei tre sindaci arbereshe è stato quello di San Nicola
dell’Alto, Vincenzo Pace, il quale ha proposto di dare un altro taglio alla
festa del Primo maggio alla Montagnella: una festa che non sia solo
divertimento, ma soprattutto momento di riflessione attraverso dei seminari,
per cercare di capire se dall’alto crotonese, tanto martoriato, possono
partire idee per un nuovo sviluppo del territorio.
Dopo i tre sindaci è intervenuto il presidente della Provincia Iritale il
quale si è detto convinto che bisogna ritrovare tutti quei valori che si
richiamano alla povertà “povertà non intesa in senso materiale, ma povertà
intesa in senso di ricchezza”.
“La festa del Primo Maggio qui - ha continuato Iritale - ha un grande
significato politico ma soprattutto culturale ed è per questo che accetto la
sfida lanciata dai sindaci. Da questa situazione di debolezza dobbiamo
trarre spunto e non farci prendere dalla disperazione”.
Quindi sono intervenuti il presidente della Comunità Montana Alto Crotonese
ed il segretario provinciale della UIL, Mimmo Tomaino.
A concludere gli interventi istituzionali è stato Fausto Durante della FIOM
CGIL nazionale il quale ha rivendicato il ruolo del sindacato per la
conquista dei diritti e criticato la politica del governo nazionale “il
governo di centrodestra, dal momento del suo insediamento ha fatto capire
che non vuole più considerare le organizzazioni dei lavoratori, i sindacati.
Abbiamo visto in questi anni che cosa procura la deriva scellerata di un
neoliberismo in cui l’unico interesse è l’affermazione del dominio
dell’impresa, vuol dire attaccare lo statuto dei lavoratori, vuol dire
abolire il ruolo di concertazione, di indirizzo di partecipazione dei
sindacati”.
A conclusione del suo intervento, Durante ha auspicato la creazione di un
mondo più giusto, più equo, fatto di democrazia, di solidarietà e di
fratellanza universale.
Conclusi gli interventi istituzionali è toccato alla banda musicale di
Carfizzi allietare per circa mezzora, con il proprio repertorio, i presenti.
Un repertorio che è iniziato con l’esecuzione dell’Inno dei lavoratori ed è
continuata con l’esecuzione di brani di musica classica, dei Nomadi, di
musica popolare napoletana.
La giornata dei molti presenti è continuata tra i gazebo o all’ombra dei
lecci a consumare il pranzo, per poi concludersi all’anfiteatro comunale per
assistere al concerto del gruppo di musiche e canti popolari “Naracauli”.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" dell'11-14 aprile 2005
“Carfizzi, L’Unione
sfiora il 70%”
Sul dato elettorale pesa la più bassa
affluenza alle urne in provincia
Dopo la tornata elettorale del 3 e
4 aprile il primo dato che balza agli occhi, in tendenza con ciò che è
accaduto in tutto il crotonese, è un calo di elettori rispetto alle
regionali del 2000.
Alle regionali del 2000, nel piccolo centro albanofono si erano recati alle
urne oltre 530 elettori, a distanza di cinque anni il numero di votanti è
calato, sono andati a votare 462 elettori degli oltre 1200 aventi diritto,
di cui molti residenti all’estero o in altre regioni italiane e che non sono
rientrati per recarsi alle urne.
Carfizzi è risultato così il comune del crotonese con la più bassa affluenza
alle urne: appena il 37.8%.
Un calo dovuto, non solo al mancato rientro di molti emigrati, ma anche alla
“disaffezione” della gente verso la politica, ed al calo demografico che si
è verificato negli ultimi cinque anni nella piccola comunità.
In queste consultazione L’Unione di centrosinistra ha fatto il pieno. La
compagine guidata da Agazio Loiero non raggiunge di poco il 70% dei voti
fermandosi al 68.23 % pari a 305 voti, mentre il centrodestra supera di
appena un punto il 30% pari a 141 voti.
Tra i partiti, sul territorio comunale, il primato spetta ai Democratici di
Sinistra. Al partito della quercia sono andati 138 voti, circa un terzo dei
voti totali.
Tra i candidati della quercia l’ha fatto da padrone Dionigi Caiazza, al
quale sono andate metà dei voti, 68 preferenze, 16 voti sono andati a
Francesco Sulla con 16 voti, una sola preferenza è andata alla Paladini, il
resto dei voti sono andati al partito senza preferenze.
Continuando con i partiti di centrosinistra c’è da segnalare il dato
importante raggiunto da Progetto per le Calabrie con 52 voti, di cui 25 sono
andati a Carlo Basile, 12 a Giancarlo Sitra e 10 a Vittorio Iozzi e dal
Partito della Rifondazione Comunista con 41 voti con il più votato Giuseppe
Bevilacqua. A seguire c’è Unità Socialista 35 voti, di cui 27 voti di
preferenza sono andati al consigliere uscente Giuseppe Napoli e 4 a Giuseppe
Poerio, La Margherita con 17 voti e l’UDEur con 16, appena due voti li
prende Uniti per la Calabria.
Tra i partiti della coalizione di centrodestra il primo partito è risultato
essere l’Udc con 64 voti di cui 43 voti di preferenza sono andati
all’assessore regionale uscente Dionisio Gallo e 13 preferenze a Salvatore
Pacenza.
Al secondo posto si piazza Alleanza Nazionale con 40 voti, 23 sono stati i
voti di preferenze per Domenico Rizza, mentre per la candidata di San Nicola
dell’Alto Michelina Mustacchio i voti di preferenza sono stati solo 5.
A seguire nel centrodestra si piazzano Forza Italia con appena 16 voti ed il
Nuovo PSI soli 9 voti.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" dell' 11-14 marzo 2005
8 marzo, le donne di
Carfizzi
La festa dell’8 marzo celebrata con una serie di incontri
Tascione: "siamo sempre
protagoniste"
Continua il tradizionale
appuntamento con l’8 marzo. Quest’anno, l’amministrazione comunale, la
commissione comunale delle Pari Opportunità e il gruppo 8 marzo, in
occasione della festa della donna, hanno organizzato una tre giorni di
manifestazioni.
Le manifestazioni sono iniziate nel pomeriggio del 6 marzo nei locali della
Casa Comune con la proiezione del film Erin Bronkovic.
La giornata del sette marzo, nel salone della Casa Comune, alla presenza di
un folto pubblico composto da donne, giovani e da molti uomini, ha visto un
momento di riflessione su donne e lavoro. Erano presenti il sindaco,
Caterina Tascione, la presidente della commissione comunale Pari
Opportunità, Marianna Leonetti, l’assessore provinciale al lavoro formazione
professionale e pari opportunità, Maria Concetta Guerra, Lucia Servello e
Romano Pesavento della CGIL e Lucia Lucente dell’ASL.
I lavori si sono aperti con l’intervento del primo cittadino di Carfizzi,
Caterina Tascione, “Oggi è un giorno particolare perché la giornata delle
donne vede noi donne protagoniste di questo paese e poi perché stiamo
inaugurando la commissione Pari Opportunità, uno strumento molto importante
per Carfizzi, perché vede lavorare donne per le donne, ma anche per la
società carfizzota”.
Nel suo intervento, la Tascione ha ricordato come la donna a Carfizzi negli
anni è sempre stata protagonista “abbiamo sempre parlato al femminile, la
donna di Carfizzi ha subito l’emigrazione, l’uomo emigrava e la donna ha
dovuto portare avanti famiglia e lavoro”.
Dopo il primo cittadino, è toccato al rappresentante dell’amministrazione
provinciale, l’assessore al lavoro formazione professionale e pari
opportunità, Maria Concetta Guerra, la quale, nel suo intervento, ha portato
alla conoscenza dei presenti tutte quelle iniziative sul lavoro e le pari
opportunità che l’amministrazione provinciale ha già messo e quelle che sta
mettendo in campo, come ad esempio la commissione per le politiche di
genere, gli incontri con le associazioni di categoria per lo sviluppo
economico delle realtà locali e di altre iniziative.
Quindi è toccato alla rappresentante della CGIL, Lucia Servello, che ha
ricordato come le prime donne a lottare per la libertà siano state proprie
le contadine di Carfizzi. Esempio di lotta per la conquista della libertà e
dei diritti.
Nel suo intervento, Romano Pesavento, dopo aver analizzato una serie di dati
statistici sulla situazione socio-demografica del piccolo centro albanofono,
ha proposto, per lo sviluppo economico del territorio, una serie di
politiche che partono dal basso e che sfruttano tutte le potenzialità
presenti sul territorio.
Quindi è toccato a Lucia Lucente proporre di partire da una realtà bella e
concreta come Carfizzi, per fare bene.
A concludere gli interventi è toccato al presidente della commissione
comunale Pari Opportunità Marianna Leonetti che, come il sindaco, ha
evidenziato come le donne di Carfizzi sono donne che vogliono contare,
“Crediamo nel nostro essere minoranza e ci facciamo forti di questa
specificità che ci portiamo dentro. Se siamo diversi lo siamo soprattutto
per questo. La nostra è una società pulita e ricca di valori, come dimostra
il comportamento delle persone”.
La sera del 7 marzo, dopo la conclusione del momento di riflessione su donne
e lavoro, la compagnia teatrale di Carfizzi “Il Risveglio”, sotto la regia
di Marianna Leonetti, e la collaborazione di Maria Spadafora e Mimma
Amoroso, ha presentato la commedia “Canto di Natale” di C. Dickens. La
compagnia teatrale, al suo esordio, ha riscosso un buon successo. Questi gli
interpreti: Peppe Basta (Scrooge), Antonio Bastone (Fred), Silvio Abate
(Bob), Eugenio Scarpelli (Gentiluomo), Enzo Benevento (Marley), Lorenza
Gatto (Fantasma del passato), Giusy Basta (Fantasma del presente), Rosetta
Amato (Fantasma del futuro).
Nella serata dell’8 marzo, come accade da qualche anno, le donne di Carfizzi
si sono incontrate nei locali della casa comune per trascorrere una serata
all’insegna del divertimento.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" dell' 11-14 marzo 2005
Carfizzi, Consiglio
Comunale straordinario
Nelle pari opportunità minoranza senza tutela
chiesto un Consiglio straordinario sulla
sua composizione
La commissione per le Pari
Opportunità, recentemente insediata, è diventata oggetto di contestazione da
parte della minoranza. Infatti, quattro consiglieri comunali di opposizione,
Giacobba Marino, Nello Alfieri, Michele De Paola e Giuseppe Affatato, hanno
chiesto la convocazione del Consiglio comunale per discutere del seguente
punto “verifica attuazione regolamento commissione pari opportunità
approvato con delibera consigliare n. 27 del 16 dicembre 2004”.
La commissione per le Pari Opportunità, che si era insediata il 12 febbraio
scorso e di cui fanno parte le cinque consigliere comunali, le
rappresentanti dei DS, dell’UDC, del Movimento Hora, dell’associazione
Skanderberg, dell’Arci Hora e l’esperto legale nominato direttamente dal
sindaco proprio in questi giorni, aveva iniziato le sue attività con una
serie di manifestazioni in vista dell’8 marzo.
I quattro consiglieri di opposizione sembra contestino il modo in cui
vengono attuati alcuni punti dello stesso regolamento ed in particolare due:
la modalità della sua composizione e la modalità di elezione del presidente
e del suo vice.
Secondo questi il sistema di elezione del presidente e del vicepresidente,
previsto dal regolamento, è un sistema a tutela delle minoranza, e, secondo
loro, la minoranza non è stata tutelata avendo la maggioranza eletto sia il
presidente, il vice sindaco in carica, che il suo vice, la rappresentante
del Movimento Hora, movimento che ha vinto le ultime elezioni comunali.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 18-21 febbraio 2005
Carfizzi, sarà presieduta da Marianna
Leonetti
Pari opportunità: nata commissione
Dopo la candidatura di due donne
alla guida del comune, un sindaco donna, una giunta composta a maggioranza
da donne, capigruppo in consiglio comunale donne, cinque donne consigliere
comunali, le donne continuano ad essere a Carfizzi protagoniste della vita
politica ed amministrativa. Si è insediata nel pomeriggio di sabato 12
febbraio la commissione Pari Opportunità.
Della commissione ne fanno parte 11 componenti, in rappresentanza del
consiglio comunale, dei partiti politici, dei movimenti e delle associazioni
presenti nel piccolo centro albanofono.
Queste le rappresentanti: Caterina Tascione, Caterina Alfieri, Marianna
Leonetti ed Agostina Esposito del gruppo consigliare di maggioranza,
Giacobba Marino dell’opposizione, Assunta Giorno per i Democratici di
Sinistra, Barbara Loiacono per Unione Democratica di Centro, Maria
Costantino per il movimento “Hora”, Gitana Vanagaite per l’associazione
Skanderberg, Maria Sabatino per l’associazione Arci “Hora” e l’avvocato
Giovanna Macrì, nominata direttamente dal sindaco, avrà il compito di
consulente legale della commissione, mentre a rappresentare la commissione
in seno al coordinamento provinciale delle politiche di genere sarà Caterina
Alfieri.
Durante la prima seduta, che ha visto l’insediamento della commissione, si è
proceduto anche all’elezione del presidente e del suo vice.
Dall’elezione è risultata eletta presidente con 10 voti su 11 Marianna
Leonetti, vice sindaco in carica, mentre vice presidente, con 7 voti su 11,
è stata eletta Maria Costantino del movimento “Hora”.
In questi giorni la commissione sta discutendo sull’iniziative da
intraprendere nelle prossime settimane e della stesura del programma da
presentare alla giunta comunale.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" dell' 1-3 febbraio 2005
Visita pastorale di monsignor Magione nel
più piccolo comune della provincia
Il vescovo tra la gente di Carfizzi
E’ iniziato venerdì 28 gennaio la
visita pastorale di tre giorni dell’Arcivescovo Andrea Magione nella
parrocchia di Santa Veneranda a Carfizzi, dove ad accoglierlo c’erano il
parroco don Matteo Giacobbe, il primo cittadino Caterina Tascione ed i
fedeli.
Dopo il saluto del sindaco, che ha ricordato come il popolo di Carfizzi sia
un popolo ricco di cultura e sempre presente nella vita sociale e culturale,
e come la chiesa svolga un importante ruolo sociale nel paese, è toccato al
signor Domenico Basta, in rappresentanza del consiglio pastorale, presentare
la realtà parrocchiale: “In questi cinque anni, insieme al nostro parroco,
abbiamo camminato secondo un progetto pastorale”. “In questi anni - continua
Basta- molto è stato fatto in questa parrocchia riguardo alla preparazione
dei genitori al battesimo dei figli, preparazione dei fidanzati al
matrimonio, catechesi agli adulti”.
Quindi è toccato a don Matteo Giacobbe, parroco di Carfizzi dal 10 settembre
2000, quando ha sostituito il memorabile parroco don Damiano. Don Matteo,
nel suo interveto, ha voluto ricordare l’accoglienza che il popolo di
Carfizzi gli ha riservato al momento del suo arrivo: “Il popolo di Carfizzi
è accogliente, sano, ed è un popolo che deve e può crescere molto”.
Nel continuare il suo intervento, il parroco ha voluto ricordare i suoi
cinque anni di attività nella piccola comunità albanofona. “Ho sempre visto
la parrocchia come luogo privilegiato della vita cristiana, ha detto don
Matteo, ed in essa si manifesta la chiesa di Dio che, come una madre, genera
ed educa i suoi figli nella fede. Con tale consapevolezza fin dal primo
giorno della mia attività pastorale mi sono sempre inserito nella comunità
con spirito di evangelizzazione”.
Don Matteo, nel suo intervento, ha invitato tutti a vedere la parrocchia
come luogo di solidarietà.
Nello stesso pomeriggio di venerdì monsignor Magione, accompagnato da un
folla di fedeli, si è recato nella residenza municipale ad incontrare
l’amministrazione comunale. Nel palazzo municipale il vescovo, prima di
ricevere un quadro ricordo donato dall’amministrazione comunale, si è
soffermato a guardare la mostra fotografica e a chiacchierare con chi gli
stava a fianco: bambini, giovani e adulti.
Sabato pomeriggio, monsignor Mugione ha incontrato i bambini del catechismo
accompagnati dai loro genitori e i comitati organizzatori delle feste
patronali di Sant’Antonio e di Santa Veneranda.
La giornata conclusiva, domenica 30 gennaio, il vescovo l’ha dedicata alla
visita della chiesa di Sant’Antonio ed alla celebrazione della messa nella
chiesa madre di Santa Veneranda.
Michele Abate |
da "Il
Crotonese" del 18-20 gennaio 2005
A Carfizzi convegno sull’economia dei tre
comuni arbereshe con
L’artigianato artistico per rivalutare il territorio
Artigianato artistico e sviluppo
del territorio. Di questo si è discusso sabato pomeriggio nel salone delle
conferenze dell’Ostello di Carfizzi. Al convegno organizzato dalla
Confartigianato e dalla Camera di Commercio di Crotone hanno preso parte i
sindaci dei tre comuni albanofoni, Caterina Tascione di Carfizzi, Antonio
Blandino di Pallagorio e Vincenzo Pace di San Nicola dell’Alto, il
presidente della Provincia di Crotone Sergio Iritale, il presidente della
Camera di Commercio di Crotone Luigi Siciliani, i rappresentanti delle
associazioni di categoria, Salvatore Lucà segretario provinciale
Confartigianato Crotone, Aurelio Mazzea presidente provinciale
Confartigianato Crotone, Giovanni Gravina presidente regionale
Confartigianato.
Alla presenza di un folto pubblico, composto da operatori del settore e da
tanta gente comune, il sindaco di Carfizzi Caterina Tascione introdotto i
lavori e, dopo i saluti alle autorità presenti, ha continuato il suo
discorso ricordando come i tre paesi albanofoni sono ricchi di tradizioni
nel settore dell’artigianato: “ I nostri paesi sono ricchi di tradizioni nel
settore dell’oro e della tessitura che si ispira ai motivi orientali. Famose
sono le fantasie create dai nostri orafi che sono stati oggetto di spunto
per altri orafi di fama regionale e nazionale”.
Continuando nel suo intervento il primo cittadino di Carfizzi ha ricordato
come negli ultimi anni, a causa di disagi familiari e di una forte
emigrazione, il numero delle botteghe artigiane sia diminuito: “Negli anni
ottanta le attività artigianali nel nostro paese raggiungevano le
trentacinque unità, oggi invece si possono contare sulle dita di una mano”.
Ha, inoltre, ricordato come la bottega a Carfizzi era un punto di incontro,
momento confronto e di scambio di idee.
Nel concludere il suo interveto Caterina Tascione ha chiesto ai
rappresentanti delle istituzioni ed ai rappresentanti di categoria di essere
promotori di un nuovo sviluppo delle attività artigianali nel territorio,
unico settore di sviluppo, socio-economico per il territorio.
Dopo il sindaco di Carfizzi è stata la volta del sindaco di Pallagorio
Antonio Blandino, che si è detto entusiasta dell’iniziativa “ Sono
soddisfatto che i tre comuni albanofoni si ritrovano, non solo per
consegnare riconoscimenti agli artigiani locali, ma anche per confermare la
volontà di consorziarsi e creare un’unica realtà sociale, culturale e
politica”.
Blandino come la Tascione ritiene che lo sviluppo del territorio possa
venire solo dalla nascita e dallo sviluppo di nuove imprese artigianali.
Quindi è toccato all’altro primo cittadino arbereshe Vincenzo Pace, sindaco
di San Nicola dell’Alto, il quale come i due i suoi due colleghi si è detto
entusiasta dell’iniziativa “ Mi auguro che questo convegno sia l’inizio di
un processo, perché se così non fosse, questa sera perderemmo solo tempo”.
Pace ritiene che la politica e i politici devono lavorare e promuovere
iniziative volte ad incrementare le attività artigianali, ed ha invitato i
presenti, amministratori, politici e associazioni di categoria ad iniziare a
un percorso di collaborazione tra di loro per promuovere un reale sviluppo
del territorio.
Dopo i primi cittadini è toccato al presidente della provincia Sergio
Iritale ha sostenuto che l’iniziativa di sabato va verso il cambiamento di
mentalità un’iniziativa che si cala in ciò che è il programma
dell’amministrazione provinciale, per lo sviluppo del territorio.
Nel suo interveto il presidente Iritale ha affermato che gli enti locali e
le associazioni di categoria devono mettere in campo tutte le risorse
necessarie per uno sviluppo reale del territorio.
Luigi Siciliani, ha considerato il convegno di sabato un momento di incontro
per l’inizio di un ragionamento che possa portare verso lo sviluppo del
territorio. Nel suo intervento, Siciliani ha evidenziato che i tre sindaci
hanno fatto interventi non da piagnoni ma da protagonisti.
Quindi è toccato ai rappresentati delle associazioni di categoria Salvatore
Lucà e Aurelio Mazzea, i quali si augurano che il convegno di sabato sia
l’inizio di un processo che porta ad un reale ed effettivo sviluppo
dell’artigianato artistico tradizionale nel territorio.
A concludere il convegno è toccato al presidente regionale Confartigianato
Giovanni Gravina il quale si augura che da Carfizzi possa iniziare un nuovo
modo di porsi nei confronti degli artigiani presenti sul territorio
provinciale e regionale.
Prima della premiazione degli artigiani dei tre comuni albanofoni e di altri
tanti altri artisti che operano nel territorio della provincia,
l’amministrazione comunale di Carfizzi ha voluto consegnare a tutti i
convenuti un dolce tipico locale, il mastacciuolo.
Michele Abate |
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