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Dalla "Gazzetta del sud" del 26/10/2012
Anche la piccola Scuola Primaria della comunità arbereshe di Carfizzi si è unita alle tante scuole italiane, per ricordare la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), per l’occasione, ha proposto, per il 16 Ottobre, nelle scuole italiane, una giornata di sensibilizzazione sul tema della lotta alla fame, al fine di rendere anche i più giovani consapevoli e attenti a queste tematiche. I 20 bambini che compongono la scuola elementare, si sono riuniti per riflettere tutti insieme sulla fame nel mondo e sullo spreco alimentare. La mattinata si è conclusa nei locali della mensa scolastica, dove con l’attento ausilio delle insegnanti Marianna Leonetti e Rosa Petrungaro, hanno tutti insieme impastato e dato forma ad una pasta corta “tumace ne shtepi”, dell’antica tradizione gastronomica arbereshe. Il giorno successivo, Mercoledì 17, le classi seconda e terza, accompagnate dalle insegnanti Leonetti, Maria Grazia Chiarello e Pina Ferraro, seguendo un percorso didattico più ampio e focalizzato verso diverse attività, si sono incontrate nei locali del Circolo Arci “Arbereshe”, dove, per tutta la giornata si sono dedicati all’antica tecnica della panificazione al forno a legna. L’insegnante Leonetti definisce questa prima attività didattica come “un percorso alimentare che fonde la cultura arbereshe, con un’attenzione particolare al recupero del lessico legato alla produzione e alla lavorazione delle materie prime, senza perdere di vista le problematiche della malnutrizione e della fame nel mondo”. I bambini, tutti vestiti con i costumi tradizionali, hanno potuto seguire e partecipare alla preparazione del pane, che un tempo impegnava tutte le famiglie della comunità, ponendo particolare attenzione e curiosità alla ritualità dei gesti e alla simbologia che accompagnava questa preparazione. Il racconto del lievito madre “brumi”, che girava per tutto il vicinato “gjtonia”, prestato in cambio di un pane. Le croci che erano tracciate sopra ogni pane, prima di essere infornati, per una sorta di rito propiziatorio. “Kulacelet”, i piccoli pani, che erano dedicati a Gesù e ai santi. Quello a forma di croce “kriqi”, era il primo ad essere infornato e poi tutti gli altri, dai nomi evocativi e dalle forme diverse e complesse.
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