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Dalle analisi e indagini effettuate sull’immobile, cemento e ferro risultano in non buone condizioni
La chiesa madre di Santa Veneranda, non gode di buona salute. Ad attestare le precarie condizioni, ora, ci sono le prove. L’ufficio tecnico comunale, lo scorso 27 settembre, con determina numero 118, ha affidato alla Silpa S.r.l. di Crotone, l’incarico per eseguire prove di laboratorio e indagini tecniche sulle strutture in conglomerato cementizio appartenenti all’immobile che ospita la chiesa di Santa Veneranda, attualmente inagibile, così come da relazione dei Vigili del fuoco, e chiusa con ordinanza del sindaco lo scorso mese di giugno. Dalle otto ‘carote’ prelevate dai pilastri portanti l’edificio, risulta che il cemento è deteriorato, così come il ferro, che in alcuni punti mostra un certo degrado corrosivo. Quindi, come confermato dall’ingegner Antonio Tascione (gratuitamente sta seguendo, le varie fasi per conto della parrocchia), la chiesa madre della comunità albanofona, necessita di un’importante intervento di messa in sicurezza e consolidamento strutturale. I fondi, il comune li ha reperiti (200 mila euro dalla Regione Calabria ai sensi della legge 47 del 2011); ora per gli interventi reali, invece, bisogna attendere che venga completato l’iter burocratico (contrazione mutuo con la Cassa depositi e prestiti, affidamento incarichi per la progettazione e gara per affidamento lavori).
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