I  N  D  I  C  E
29 settembre Hi-Fi Nel cuore, nell'anima
7 e 40 Ho un anno di più Nel sole, nel vento, nel sorriso..
A portata di mano I giardini di Marzo Nessun dolore
Abbracciala abbracciali abbracciati I ritorni No dottore
Acqua azzurra acqua chiara I sacchi della posta Non è Francesca
Al cinema Il diluvio Non sei più solo
Alcune noncuranze Il doppio gioco Orgoglio e dignità
Allontanando Il leone e la gallina Pensieri e parole
Almeno l'inizio Il mio canto libero Per alri motivi
Amarsi un po’ Il monolocale Per nome
Ami ancora Elisa Il nostro caro angelo Per una lira
Amore mio di provincia Il salame Perché no
Anche per te Il tempo di morire Perché non sei una mela
Ancora tu Il veliero Però il rinoceronte
Anima latina Il vento Potrebbe essere sera
Anna Innocenti evasioni Prendi fra le mani la testa
Anonimo Insieme a te sto bene Prendila così
Arrivederci a questa sera Io gli ho detto no Prigioniero del mondo
Aver paura di innamorarsi troppo Io ti venderei Questione di cellule
Balla Linda Io vivrò (senza te) Questo amore
Campati in aria Io vorrei..non vorrei..ma se vuoi Questo folle sentimento
Che vita ha fatto La bellezza riunita Questo inferno rosa
Comunque bella La canzone del sole Registrazione
Con il nastro rosa La canzone della terra Respirando
Confusione La collina dei ciliegi Rilassati e ascolta
Cosa farà di nuovo La compagnia Scrivi il tuo nome
Cosa succederà alla ragazza La luce dell'est Se la mia pelle vuoi
Così gli dei sarebbero La metro eccetera Separazione naturale
Dalle prime battute La mia canzone per Maria Si viaggiare
Dieci ragazze La moda nel respiro Slow motion
Dio mio no La nuova America Sognando e risognando
Dolce di giorno La sposa occidentale Sole giallo, sole nero
Don Giovanni La tua felicità Soli
Donna selvaggia donna La voce del viso Specchi opposti
Dove arriva quel cespuglio L'apparenza Stanze come questa
Due mondi L'aquila Straniero
E già Le alettanti promesse Supermarket
E penso a te Le cose che pensano Timida molto audace
Ecco i negozi Le tre verità Tu non ti pungi più
Elena no L'interprete di un film Tubinga
Emozioni Lo scenario Tutte le pompe
Eppur mi son scordato di te Luci-ah Un uomo che ti ama
Equivoci amici Luisa Rossi Una
Era Ma è un canto brasileiro Una donna per amico
Estetica Macchina del tempo Una giornata uggiosa
Fatti un pianto Madre pennuta Una montagna
Fiori rosa fiori di pesco Maledetto gatto Una vita viva
Gelosa cara Mi riposa Un'avventura
Gente per bene gente per male Mi ritorni in mente Uno in più
Gli uomini celesti Mistero Vento nel vento
Hegel Neanche un minuto di non amore Windsurf windsurf

HI-FI

Un'ora di relax con l'alta fedeltà
Le luci basse per cominciare
Un posto comodo la cuffia stereo
Il disco ha fatto pochi giri e già
Si insinua il piacere
Hi-fi
Una canzone nuova un nuovo trentatre
Parole e musica da assaporare
Chitarra elettrica chitarra acustica
E un batterista che ci sa fare
Si sente proprio che si vuol divertire
Conosce bene il suo strumento e sa
Come farti godere
Hi-fi
La melodia fa miracoli si sa
Hi-fi
Basso profondo e asciutto piano che guida tutto
Un'eco strano per riscaldare il suono
L'organo mugola la voce miagola
E la sequenza non accenna a fermare
Il movimento deve continuare
Il giro magico non si può spezzare
E lentamente a poco a poco aumenta
Sempre più il piacere
Hi-fi
Hi-fi
Hi-fi
Hi-fiHi-fi
Se lo desideri tu lo rimettiamo su
Per me è una gioia assecondare i tuoi grilli
Delizie di un pomeriggio un poco ipnotico
Pieno di fragole pesche ciliegie e mirtilli
Hi-fi
La melodia fa miracoli si sa
Hi-fi.

HO UN HANNO DI PIÙ Ma che cosa è cambiato dopo che ti ho incontrato? Direi non molto! Ma che cosa è restato dopo che ti ho amato? Direi non molto. Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. Io giocavo a pallone sono il solito scarpone, ancora gioco E per fare impressione, sai che imitavo il pavone, ancora gioco. Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. Il mio vecchio editore l'ho sempre fatto arrabbiare lavoravo poco Ora è quasi contento, dice che scrivo con più sentimento, lavoro troppo. Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. Ho un anno di più... Ma che cosa è cambiato dopo che ti ho incontrato direi non molto Ma che cosa è restato dopo che ti ho amato? Direi non molto. Un anno di più, un anno di più... un anno di più... Ho un anno di più e qualcosa in meno, tu. ..
I GIARDINI DI MARZO Il carretto passava e quell'uomo gridava gelati al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti il più bello era nero coi fiori non ancora appassiti All'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli poi sconfitto tornavo a giocar con la mente i suoi tarli e alla sera al telefono tu mi dicevi perché non parli Che anno è che giorno è questo è il tempo di vivere con te le mie mani come vedi non tremano più e ho nell'anima in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore e poi ancora ancora amore amor per te fiumi azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie l'universo trova spazio dentro me ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è I giardini di marzo si vestono di nuovi colori e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti "tu muori se mi aiuti son certa che io ne verrò fuori" ma non una parola chiarì i miei pensieri continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri Che anno è che giorno è questo è il tempo di vivere con te le mie mani come vedi non tremano più e ho nell'anima in fondo all'anima cieli immensi e immenso amore e poi ancora ancora amore amor per te fiumi azzurri e colline e praterie dove corrono dolcissime le mie malinconie l'universo trova spazio dentro me ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è
I RITORNI E da quel punto in poi sentimmo sotto di noi svolgersi il sentimento, largo e intento ad una tutta sua meditazione, non curante che sopra la sua pelle si ballasse. Le foglie coi barattoli, le casse con i tronchi senza cuore. E lo scandaglio calava dalle prore, poi ritornava su chiedendosi "Perché, perché ritorno?". È sempre per prova che sulle labbra torna la parola "amore", per prove d'esercizio perché si sa che poi non si sa mai che potrebbe tornare utile. Tornare, per raccontare il furore e il gelo delle notti aurore. Bianca e assai provata, scampata per un pelo per poter ritornare, come dalle crociate, a un futile sopravvissuto a tutto, che ritorna più utile che vivo, quindi innamorato ancora. E torna, torna, lei gli ha detto torna ed era una bambina, finalmente, e gli diceva torna. Abbiamo un solo limite: l'amore che ci divide. Come la ragione, perché con la ragione si sopravvive a tutto, si distrugge il distrutto, ricostruendo a intarsi la copia fedele dell'innamorarsi, e un tassello alla fine o è dell'uno o è dell'altro. E i sogni si allontanano come i cavalli scossi, caduti i sognatori; bocconi tra le fragole, ma più dolci e più rossi, ridotti a violenti spifferi. E docili incompetenti nella lotta incerta tra il ridire e il fare l'amore colloquiale. E lei continua a dirsi: "Si sopravvive a tutto per innamorarsi". Amarsi è questo: escludere d'essere i soli al mondo, i soli ad esser soli amando, sterminandola l'invincibile armata
I SACCHI DELLA POSTA Fiera, sommessa, repentina, breve l'estensione variabile dei piedi, l'andatura, l'adagio, lo svelto, l'incedere e il procedere. Poi le scarpe sono la precisa espressione del viso, andare passo passo, fare moto, per correre e agitarsi molto poco appena in tempo per la messa cantata un altro po'. Ed il treno era partito, svoltato l'angolo, aggirato il monumento, lungo le mura, rasente la barriera, di sotto il porticato, sfiorando la ringhiera, la spalletta, la spalletta sul fiume. Le scale, sulle scale, le scale, da un sarto senza manica sinistra, dall'ebanista discutendo se si possa chiamare diceria, il capriccio della cornice. Perché non scende e uno, perché non sale e due, i sacchi della posta, questa è l'ora, quasi da soli saltano, sugli sbarcatoi. I quarti di buesse sanguinose, soggiogano ragazzi incappucciati, gli appuntamenti sono plateali: vedi venirsi incontro due vocali. I cagnolini vanno avanti al trotto, i cani grossi hanno scontri di botto, col non si sa che sia col non si sa. I minutini, gli attimi, gli instanti tengono a bada tutti tutti quanti, ma le mezz'ore perse sono già funeste, son teste emerse e rifugiate leste, nelle finestre, nelle finestre. A prima vista tutto è secondario, poi le scarpe sono la precisa volontà del viso, cominciano i miraggi: atti notori, col nastrino in gola, fanno i graziosi mentre fan la spola. Patenti a fisarmonica, a soffietto hanno da dire e da ridire su tutto, licenze ancheggiatrici fanno adescamento; quindi i certificati sono pellirossa tutti lustrati. Arrivederci ed uno a risentirci e due, le parti per il corpo articolato, si piegano, si snodano polpose, e succulente ossee nervose. Il ginocchio, il polso, l'anca, il pennone, intorno al quale il muscolo fa vela; lo zigomo, la tempia, il metatarso; poi le scarpe, con i lacci o senza; la faccia, arrivederci arrivederci.
IL DILUVIO Dopo di noi diluvierà non spioverà, va bene Noi la fortuna degli ombrellai Chili di liquidi dopo di noi Va bene, come vuoi, dopo di noi Diluvierà, non spioverà Dopo di noi: il diluvio Vittime fa l'ottima idea d'essere noi finali Straziante d'estri tristi annegherà la più assetata arsura nel frullio Un ingordo gorgo umido è l'addio Dopo di noi: non spioverà Dopo di noi: il diluvio Buona l'idea del tempestio tuona di già, stai buona Tuona di già, stai buona Piove con ghiaccia semplicità con truci gocce dal bel luccichio e piove, piove, piove, siamo annaffiatoi Dopo di noi il bello verrà finché terrà l'ombrello
IL DOPPIO DEL GIOCO Son lenti affluenti i suoi pianti a dirotto Son diamanti striscianti che il silenzio hanno rotto La vetrina con acqua è lei che si incrina e che sbrina via Ride a fiore del pianto come piove contro sole Giura in concreto di non fare mai più l'agente segreto Ed io mai che lo sospettai fosse un'altra o due o sei che il doppio giocò se scherzai con lei E ne parlò, certo che ne parlò e che saziò i gusti di chi vide o intuì non visto gli opposti su un ponte e brume su un fiume con molte schiume L'ha sempre saputo e l'ha sempre ignorato ed il doppio del gioco l'ha molto moltiplicato Ed io mai che lo sospettai quante volte con lei scambiai Me ne parlò, spesso me l'indicò "Li vedi, stanno scambiando C'è un centro sopra il ponte E loro si vanno incontro È lì che si sfioreranno" È fina e lei già s'incrina (già s'incrina già s'incrina) È l'agente segreto (segreto, segreto) come ondeggia come ondeggia come ondeggia si diffonde si diffonde si diffonde (onde, onde)
IL LEONE E LA GALLINA La gallina coccodé spaventata in mezzo all'aia fra le vigne e il cavolfiore mi sfuggiva gaia penso a lei e guardo te che già tremi perché sai che fra i boschi o in mezzo ai fiori presto mia sarai Arrossisci finché vuoi corri fuggi se puoi ma a non servirà ma a non servirà C'era un cane un po' barbone che legato alla catena mi ruggiva come un leone ma faceva pena Penso a lui e guardo me che minaccio chissà ché mascherato da leone ma ho paura di te Arrossisci tu che puoi io ruggisco se vuoi Ma a cosa accadrà ma a cosa accadrà Sono io che scelgo te o sei tu che scegli me sembra quasi un gran problema ma il problema non c'è Gira gira la gran ruota e la terra non è vuota ad ognuno la sua parte saper vivere è un arte arrossisci finché vuoi corri fuggi se puoi ma non servirà ma non servirà
IL MIO CANTO LIBERO In un mondo che non ci vuole più il mio canto libero sei tu E l'immensità si apre intorno a noi al di là del limite degli occhi tuoi Nasce il sentimento nasce in mezzo al pianto e s'innalza altissimo e va e vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente sorretto da un anelito d'amore di vero amore In un mondo che - Pietre un giorno case prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano E la verità - Boschi abbandonati si offre nuda a noi e - perciò sopravvissuti vergini e limpida è l'immagine - si aprono ormai - ci abbracciano Nuove sensazioni giovani emozioni si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore E riscopro te dolce compagna che non sai domandare ma sai che ovunque andrai al fianco tuo mi avrai se tu lo vuoi Pietre un giorno case ricoperte dalle rose selvatiche rivivono ci chiamano Boschi abbandonati e perciò sopravvissuti vergini si aprono ci abbracciano In un mondo che prigioniero è respiriamo liberi io e te E la verità si offre nuda a noi e limpida è l'immagine ormai Nuove sensazioni giovani emozioni si esprimono purissime in noi La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore e riscopro te
IL MONOLOCALE Io tutti i giorni compero il giornale non solo per il cinema e lo sport ma anche per cercar monolocale sia pure senza tutti i comfort perché voglio portarti in una casa e dentro a un letto vero insieme a me… Mi vien da piangere: vendesi e tot milioni per anticipo soltanto vendesi, vendesi mi sembra quasi impossibile Io non ti ho detto ancora che mio zio l'appartamento non lo presta più lui ha vergogna della portinaia non posso fargli certo un occhio blu mi spiace tanto amore senza casa, mi spiace soprattutto sai per te… maledettissimo zio taccagno ingrato ed ipocrita son tutti vendesi, vendesi, nemmeno un buco per affittasi Tu sei gentile ma per me è un'offesa approfittare ancor di casa tua dover mandar tua madre a far la spesa per abbracciarti un po' e sentirti mia. Vorrei abbracciarti sempre amore caro restare a lungo solo insieme a te… Mi vien da piangere: vendesi mi sembra quasi impossibile purtroppo vendesi, vendesi un sogno in fondo tanto semplice vendesi, vendesi mi sembra quasi impossibile purtroppo vendesi, vendesi un sogno in fondo tanto semplice Un mazzo di fiori le tende i colori un bianco divano io seduto con te Il sole al mattino a letto vicino e dopo l'amore beviamo un caffè
IL NOSTRO CARO ANGELO La fossa del leone è ancora realtà uscirne è impossibile per noi è uno slogan falsità Il nostro caro angelo si ciba di radici e poi lui dorme nei cespugli sotto gli alberi ma schiavo non sarà mai Gli specchi per le allodole inutilmente a terra balenano ormai come prostitute che nella notte vendono un gaio cesto d'amore che amor non è mai Paura e alienazione e non quello che dici tu le rughe han troppi secoli oramai truccarle non si può più il nostro caro angelo è giovane lo sai le reti il volo aperto gli precludono ma non rinuncia mai cattedrali oscurano le bianche ali bianche non sembran più Ma le nostre aspirazioni il buio filtrano traccianti luminose gli additano il blu
IL SALAME Alzati in punta di piedi. Appoggiati contro di me. Fra un anno io vado a scuola. Dopo mi sposo con te. Non ti interessa - ma non capisci niente, tu. Scema! E' bello stare solo noi, che già ci conosciamo. Non senti niente? Neanch'io. Baciami, toccami qua... Profumi buono, mio Dio! Ma dimmi come si fa? Fa niente, vieni... Apriamo il frigo, dai, sì dai, ho fame! Urca! Guarda cosa c'è: il salame.
IL TEMPO DI MORIRE Motocicletta dieci HP tutta cromata è tua se dici si mi costa una vita per niente la darei ma ho il cuore malato e so che guarirei Non dire no non dire no non dire no non dire no io so che ami un altro ma che ci posso fare io sono un disperato perchè ti voglio amare perchè ti voglio amare perchè ti voglio amare perchè ti voglio amare stanotte, adesso, sììììììì mi basta il tempo di morire fra le tue braccia così domani puoi dimenticare ma adesso dimmi di sì Non dire no non dire no non dire no prendi tutto quel che ho mi basta il tempo di morire fra le tue braccia così domani puoi dimenticare, domani ma adesso, adesso dimmi di si
IL VELIERO Il veliero va e ti porta via, in alto mare e già sei meno mia. Inevitabile oramai, ma come faccio a immaginare che sarai di un altro uomo! Il veliero va e mi porta via, spumeggiando va, è giusto e sia. Ma mi domando come può il mio destino fare in modo che sarò di un'altra donna! Il veliero va, tutti quanti su, prua al mare va non torna più! Lo smarrimento vince sempre lui, mamma paura come sempre non lasci mai i figli tuoi!
IL VENTO Cara, son le otto del mattino e tu ancora stai dormendo, ho già fatto le valigie e adesso sto scrivendo questa lettera per te, ma non so che cosa dire è difficile spiegare ma fra poco me ne andrò e mai più ritornerò io ti lascio sola. Eeh! Quando s'alza il vento, Eeh! Quando s'alza il vento. Nooo! Più fermare non si può dove vado non lo so, quanto male ti farò. Eeeh.. No! Non ti svegliare mai, oh no no no oh. Cara, le mie mani stan tremando i miei occhi stan piangendo a me sembra di strappare qualche cosa dentro me e vorrei gridare:"No.. oh!" ma se guardo quella porta io la vedo già aperta ed ho voglia di fuggire di lasciare dietro me tutto quanto insieme a te, di partire solo. Eeh! Quando s'alza il vento, Eeh! Quando s'alza il vento. Nooo! Più fermare non si può dove vado non lo so, quanto male ti farò..... Eeh! Quando s'alza il vento, Eeh! Quando s'alza il vento. Noooo! Non ti svegliare mai - quando s'alza il vento Non ti svegliare mai - quando s'alza il vento No! Non ti svegliare mai - quando s'alza il vento No! Non ti svegliare mai - yeahhhhh...
INNOCENTI EVASIONI Che sensazione di leggera follia sta colorando l'anima mia immaginando preparo il cuscino qualcuno è già nell'aria qualcuno sorriso ingenuo e profumo Il giradischi le luci rosse e poi champagne ghiacciato e l'avventura può iniziare ormai accendo il fuoco e mi siedo vicino qualcuno stasera arriva qualcuno sorrido intanto che fumo Ma come mai tu qui stasera ti sbagli sai non potrei non aspettavo ti giuro nessuno Strana atmosfera ma cosa dici mia cara non sono prove no no no un po' di fuoco per scaldarmi un po' e poca luce per sognarti no! Siediti qui accanto anima mia ed abbandona la tua gelosia se puoi combinazione ho un po' di champagne se vuoi amore come sei bella amore sorridi e lasciati andare Chi può bussare a quest'ora di sera? sarà uno scherzo un amico e chi lo sa no non alzarti chiunque sia si stancherà amore come sei bella amore ho ancora un brivido in cuore
INSIEME A TE STO BENE Che cosa vuoi da me cosa pretendi da me Se è giusto non lo so elementare sì o no La donna è donna e tu una donna sei che importa cosa fai resta qui con me finchè vuoi che da mangiare c'è Insieme a te sto bene fra le tue braccia così adesso non parlare anch'io sai non ho avuto più di quel che tu mi dai Tu prima eri sola il tempo corre e vola oh non spiegarmi chi sei perchè vai sempre bene per me La donna è donna e tu una donna sei che importa cosa fai resta qui con me finchè vuoi che freddo non avrai mai
IO GLI HO DETTO NO Ma io gli ho detto no e adesso torno a te con le miserie mie con le speranze nate morte che io non ho più il coraggio di dipingere di vita a cercar calore un'altra volta ancora fra le braccia tue scordando il già scordato color di mille lire. Ma io gli ho detto no! E adesso resta no! Anche se chi paga di più sei tu dolcissima mia madre - amica - sposa e donna mia, orgoglio e poi vergogna di me stesso. Ma io non vado via!
IO TI VENDEREI Io ti venderei, io ti venderei se potessi farlo con un'altra donna ti baratterei e invece io padre fratello amico profondo sarò. Paure sbagliate commedie già date rivivrò. Ah sopra i mari d'Africa. Ah! La mia vela atlantica. La stessa che hai in mente tu, stupida. Io ti venderei, io ti venderei. E mai più problemi senza soluzioni io mi creerei e invece io resto sul molo a guardare lo sfondo del mare più in là e affido ai gabbiani i paesi lontani e il profumo di una vita che non sarà. Ah l'Oceano Pacifico. Ah! La mia vela candida. La stessa che hai in mente tu, stupida.
IO VIVRÒ (senza te) Io vivrò senza te anche se ancora non so come io vivrò Senza te, io senza te solo continuerò e dormirò mi sveglierò, camminerò lavorerò, qualche cosa farò qualche cosa farò, si, qualche cosa farò qualche cosa di sicuro io farò: piangerò io piangerò Senza te, senza te, senza te, senza te, io senza te solo continuerò io dormirò, mi sveglierò camminerò, lavorerò qualche cosa farò qualche cosa farò sì qualche cosa di sicuro io farò, piangerò, io piangerò Sì piangerò, io, piangerò ....
IO VORREI…NON VORREI…MA SE VUOI Dove vai quando poi resti sola il ricordo come sai non consola Quando lei se ne andò per esempio Trasformai la mia casa in tempio E da allora solo oggi non farnetico più a guarirmi chi fu ho paura a dirti che sei tu Ora noi siamo già più vicini Io vorrei non vorrei ma se vuoi Come può uno scoglio arginare il mare anche se non voglio torno già a volare Le distese azzurre e le verdi terre Le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto e poi giù il deserto e poi ancora in alto con un grande salto Dove vai quando poi resti sola senza ali tu lo sai non si vola Io quel dì mi trovai per esempio quasi sperso in quel letto così ampio Stalattiti sul soffitto i miei giorni con lei io la morte abbracciai ho paura a dirti che per te mi svegliai Oramai fra di noi solo un passo Io vorrei non vorrei ma se vuoi Come può uno scoglio arginare il mare anche se non voglio torno già a volare Le distese azzurre e le verdi terre le discese ardite e le risalite su nel cielo aperto e poi giù il deserto e poi ancora in alto con un grande salto
LA BELLEZZA RIUNITA Mi apparisti vestita e più partita da me più che tu non lo fossi. Misurarti la vita mi pare proprio che sia tutto quello che posso. La bellezza riunita ha più difesa di sé mi dicesti "sospira" come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio. La totale pienezza di te dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell'ansa del sinistro mista alle piegature e declinava di te in te stessa l'attività assoluta. Era una lotta contro la natura che è dimessa al vento succube alla furia ma tu non soccombevi eri impennata sulla tua forma finita e creata. E la tua finitezza superavi sapendo di te stessa non solo di convessa di concava di cava umana bell'umana e la realtà finiva. E il vero cominciava certo imbruniva ma imbruniva fuori all'interno i colori erano luci spente umiliate dalla tua bocca ponente. Un pò si vedeva soltanto quello che può perdonare la vista e scoprire le gambe fu qui la tua miglioria per distinguere meglio. Ogni tuo gesto è compreso in tutto quello che sa di te stessa quel gesto.
LA CANZONE DEL SOLE Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi le tue calzette rosse. E l'innocenza sulle gote tue due arance ancor più rosse. E la cantina buia dove noi respiravamo piano e le tue corse l'eco dei tuoi no, oh no! mi stai facendo paura. Dove sei stata cos'hai fatto mai? Una donna, donna dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai. Ma quante braccia ti hanno stretto tu lo sai per diventar quel che sei che importa tanto tu non me lo dirai purtroppo. Ma ti ricordi l'acqua verde e noi, le rocce, bianco il fondo di che colore sono gli occhi tuoi, se me lo chiedi non rispondo. O mare nero, o mare nero, o mare ne... tu eri chiaro e trasparente come me O mare nero, o mare nero, o mare ne... tu eri chiaro e trasparente come me. Le biciclette abbandonate sopra il prato e poi, noi due distesi all'ombra, un fiore in bocca può servire sai più allegro tutto sembra e d'improvviso quel silenzio fra noi e quel tuo sguardo strano, ti cade il fiore dalla bocca e poi, oh no ferma, ti prego, la mano. Dove sei stata cos'hai fatto mai? Una donna, donna, donna dimmi cosa vuol dir sono una donna ormai. Io non conosco quel sorriso sicuro che hai non so chi sei, non so più chi sei mi fai paura oramai purtroppo. Ma ti ricordi le onde grandi e noi gli spruzzi e le tue risa Cos'é rimasto in fondo agli occhi tuoi la fiamma é spenta o é accesa? O mare nero, o mare nero, o mare ne... tu eri chiaro e trasparente come me O mare nero, o mare nero, o mare ne... tu eri chiaro e trasparente come me. No, il sole quando sorge sorge piano e poi la luce si diffonde tutto intorno a noi le ombre ed i fantasmi della notte sono alberi e cespugli ancora in fiore sono gli occhi di una donna ancora pieni d'amore.
LA CANZONE DELLA TERRA Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna, prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare e il bicchiere dove bere; (prima cosa voglio trovare il piatto pronto da mangiare e il bicchiere dove bere) Al ritorno dalla campagna, al ritorno dalla campagna, seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire e qualcuno deve ascoltare; (seconda cosa voglio parlare di tutte le cose che ho da dire qualcuno deve ascoltare. Donna mia devi ascoltare! (Donna mia devi ascoltare!) Terza cosa quando ho finito presto a letto voglio andare, subito a letto voglio andare (Na na na… subito a letto voglio andare!) E fra la seta della carne tua mi voglio avvolgere fino a mattina mi voglio avvolgere fino a mattina e donna senza più nessun pudore puledra impetuosa ti voglio sentire puledra impetuosa ti voglio sentire Al risveglio alla mattina quando il gallo mi apre gli occhi alle quattro di mattina prima cosa polenta a fette e nell'aria voglia sentire il profumo del caffelatte. Al risveglio alla mattina. Al risveglio alla mattina. Seconda cosa acqua e sapone fatto tutto molto presto colazione dentro al cesto! E poi la vanga la terra e il sole l'ombra del pino è quel che ci vuole e il desiderio che sale al ritorno dopo che ancora rimuore il giorno dopo che ancora rimuore il giorno.
LA COLLINA DEI CILIEGI E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante cancella col coraggio quella supplica dagli occhi troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante e quasi sempre dietro la collina è il sole Ma perché tu non ti vuoi azzurra e lucente ma perché tu non vuoi spaziare con me volando contro la tradizione come un colombo intorno a un pallone frenato e con un colpo di becco bene aggiustato forato e lui giù giù giù e noi ancora ancor più su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha né più un volto né più un'età e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini e più in alto e più in là se chiudi gli occhi un istante ora figli dell'immensità Se segui la mia mente se segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie ma non ti accorgi che è solo la paura che inquina e uccide i sentimenti le anime non hanno sesso né sono mie Non non temere tu non sarai preda dei venti ma perché non mi dai la tua mano perché potremmo correre sulla collina e fra i ciliegi veder la mattina che giorno è E dando un calcio ad un sasso residuo d'inferno e farlo rotolar giù giù giù e noi ancora ancor più su planando sopra boschi di braccia tese un sorriso che non ha né più un volto né più un'età e respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo più vicini e più in alto e più in là ora figli dell'immensità
LA COMPAGNIA Mi sono alzato mi son vestito e sono uscito solo solo per la strada Ho camminato a lungo senza meta finché ho sentito cantare in un bar finché ho sentito cantare in un bar. Canzoni e fumo ed allegria io ti ringrazio sconosciuta compagnia. Non so nemmeno chi è stato a darmi un fiore Ma so che sento più caldo il mio cuor So che sento più caldo il mio cuor Felicità. Ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già Tristezza va una canzone il tuo posto prenderà Abbiam bevuto e poi ballato è mai possibile che ti abbia già scordato? Eppure ieri morivo di dolore ed oggi canta di nuovo il mio cuor oggi canta di nuovo il mio cuor. Felicità Ti ho perso ieri ed oggi ti ritrovo già Tristezza va una canzone il tuo posto prenderà.
LA LUCE DELL'EST La nebbia che respiro ormai si dirada perché davanti a me un sole quasi bianco sale ad est La luce si diffonde ed io questo odore di funghi faccio mio seguendo il mio ricordo verso est Piccoli stivali e sopra lei una corsa in mezzo al fango e ancora lei poi le sue labbra rosa e infine noi Scusa se non parlo ancora slavo mentre lei che non capiva disse bravo e rotolammo fra sospiri e "da" Poi seduti accanto in un'osteria bevendo un brodo caldo che follia io la sentivo ancora profondamente mia Ma un ramo calpestato ed ecco che ritorno col pensiero. E ascolto te il passo tuo il tuo respiro dietro me A te che sei il mio presente a te la mia mente e come uccelli leggeri fuggon tutti i miei pensieri per lasciar solo posto al tuo viso che come un sole rosso acceso arde per me. Le foglie ancor bagnate lascian fredda la mia mano e più in là un canto di fagiano sale ad est qualcuno grida il nome mio smarrirmi in questo bosco volli io per leggere in silenzio un libro scritto ad est Le mani rosse un poco ruvide la mia bocca nell'abbraccio cercano il seno bianco e morbido tra noi Dimmi perché ridi amore mio proprio così buffo sono io la sua risposta dolce non seppi mai! L'auto che partiva e dietro lei ferma sulla strada lontano ormai lei che rincorreva inutilmente noi Un colpo di fucile ed ecco che ritorno col pensiero e ascolto te il passo tuo il tuo respiro dietro me A te che sei il mio presente a te la mia mente e come uccelli leggeri fuggon tutti i miei pensieri per lasciar solo posto al tuo viso che come un sole rosso acceso arde per me.
LA METRO ECCETERA La metro dei riflessi, gli sguardi verso il vetro, gli appositi sostegni verticali, le mani che fatali li discendono, e quelli orizzontali, in alto i polsi e gli orologi viaggiano da soli. La metro, i seduti di fronte sono semplicemente gli avanzati dal viaggio precedente che andava dove vanno tutti i presentimenti, eccetera. In un soffio di porta, fa' l'ingresso la bella incatenata a testa alta; invece i viaggiatori sono entrati col capo chino, e l'umiltà dei frati. Bella incatenata dai sui stessi ormeggi: la cinghia della borsa, e stringhe mosce, e fasce di camoscio e stratagemmi dei morbidi tormenti d'organzino. Si fa la trigonometria, nei finestrini corrispondenti agli occhi alessandrini, di lei che guarda fissa un suo sussulto fuso nel vetro, che le ricorda tanto un suo sussulto. La metro piomba nella galleria, come un eccetera eccetera, che continua tremante veranda di vettura, da un attico mittente, tutta giù a fendente. E più di tutti i giornali e i giornaletti ha successo una scritta: In caso di necessità rompere il vetro, e tutti i trasgressori saranno eccetera. La metro si avvicina alla stazione prossima e rallenta. I posti a sedere, ad occhio e croce: diciamo trentasei; le scale sono mobili, ma le pareti no, e fermi i corridoi; la folla passa e sale. La metro accelera, eccetera, eccetera, e puntini di sospensione.
LA MIA CANZONE PER MARIA Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Maria Sento una canzone, una canzone d'amor quando penso a Maria Alzo il mio bicchiere rosso e brindo a te sento che la mente mia si accende questa notte il vento porterà con sè la mia canzone per Maria Sento una canzone in fondo al cuor quando penso a Rosa Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Rosa Alzo il mio bicchiere rosso e brindo a te sento che la mente mia si accende Questa notte il vento porterà con se la mia canzone per Rosa Quanti volti, quanti volti ha l'amore, l'amore Per tutti una canzone sentirò Sento una canzone dolce in fondo al cuor quando penso a Maria Sento una canzone, una canzone d'amor quando penso a Rosa alzo il mio bicchiere rosso e brindo a voi sento che la mente mia si accende questa notte il vento porterà con sè la mia canzone per Maria la mia canzone per Rosa la mia canzone per Maria la mia canzone per Rosa questa notte il vento porterà con sè la mia canzone per Maria la la la la la la la la
LA MODA NEL RESPIRO La moda è generosa pensi, cade più docile delle mura, più facile dei bastioni ai tuoi piedi sciolta la chiusura. Dici "i Greci" e pensi solo ai piedi son colori i Fenici e i Macedoni fibbie intimi i Latini. La moda è generosa pensi, meglio di un pugile si risolleva, più agile perde i sensi, crolla in pezzi senza alcun patema. Dici "i sogni" pensi ai bottoni son asole i risvegli e gli scolli effusioni e spacchi gli sdegni e chi teme la moda è immerso in essa comunque e d'essa è intriso come un cardo dal gambo reciso. E dici "è molto comoda se esclude sempre di presentarsi in figure, in tagli, forme, positure, immediatamente tutte nude così che quando passa questo eccesso ci pare non avere perso nulla ci pare non avere perso il tempo che la nudezza sbriciola e maciulla". Dici "la via di mezzo ecco la via quella percorsa dai ragazzi alteri che vanno a divertirsi nei misteri spiegabili perché non intralciati dai cupi sedimenti dei passati". Mi dici "il mezzo giro quello che va di moda nei tuoi fianchi gli occhi totali come i miei anche la spossatezza semplice, formale ed un rilassamento collegiale". Come se intorno a noi, in curvi corridoi, i disciplinatori "se studentesse e gli studenti rapinatori del momento d'oro consumassero un lusso di moine, un rimandare sempre all'anno dopo, frenetici in un ballo senza scopo". Noi nella stanza accanto e la moda cambiava nel respiro il nostro che cambiava ogni tanto.
LA NUOVA AMERICA La nuova America. La nuova America. La nuova America. Dov'è? Io voglio vivere. Adesso, subito. Anche con te.
LA SPOSA OCCIDENTALE Non dobbiamo avere pazienza, ma accampare pretese intorno o noi come in un assedio, ed essere aggrediti dalle voglie più voluminose: un fiore, che è un fiore, io non te l'ho mai comprato, vuoi improvvisato, vuoi confezionato, ma trasferisco da te tutti i fiorai, ed è più facile a dirsi, e infatti te lo dico. Ti piacciono i dolci ed io sul tuo terrazzo impianto un'impastatrice industriale che mescola e sciorina la crema per le scale. Se tu ti vesti, io sul tuo balcone faccio calare un forno ad indumenti, tutti i paracadute ed un tendone bianco da sceicco ed è più facile a dirsi che a dimostrarlo falso, e infatti te lo dico perché non basta il pensiero. Vuoi prendere un treno di notte pieno di paralumi e di damasco per dormire, sennò a che serve un treno: alzo con le mie leve tutti i binari e, senza alcun disagio di viaggiare in discesa, scivolano da te tutti i vagoni. Ti lascio immaginare cosa succederebbe se tu volessi bere, se tu volessi volare, se tu volessi l'ultimo centimetro di cima del monte che ti pare per farne niente o per otturare un buchetto qualsiasi in fondo a un mare. Trascurando il tempo ed il riso tu escludi le risorse più abusive che sono state mai precise come sul tuo bel viso rilassato ed inespressivo. Se nulla capivo, qui tu finalmente nulla lasciavi germogliare sulla brulla, paradossale, tra noi terra infondata, dove sono i leoni, ammattiti e marroni, lasciando immaginare la sposa occidentale. La sposa occidentale sembra quasi ridere e invece lei respira, quasi piangere, ma gira dall'altra parte il viso, ma ritorna portando sue notizie inaspettate; amando tutto ciò che adora, chiama con nomi fittizi le cose: così, semmai, le rose son spasimi, per ora.
LA TUA FELICITÀ Tu non credevi che esistesse però la cercavi Nutrivi molti dubbi è vero però ci provavi Giravi il mondo per trovarla qua e là La tua felicità E traversavi mari e monti in ogni situazione E tutto quello che vedevi era una lezione RITORNELLO: Adesso fai girare il nastro eccola qua La tua felicità Chiamala Risponderà chiamandola per nome a tua felicità Senza timore chiamala per nome Non soffocare ciò che è naturale in te Canta insieme a me (ripetere come all'inizio, poi ritornello) Il piatto della conoscenza sarà sempre pieno Il seme sparso intorno a te Darà per frutto il sereno Ogni viaggio nuovo porterai Il sorriso migliore che hai Chiamala Risponderà chiamandola per nome la tua felicità Basta cercarla arriva chissà come Sia benedetto mille volte chi ti dà Un po' di felicità Chiamala Ecco che arriva quando tendi al bene La tua felicità Na na na na na…
LA VOCE DEL VISO Per insignificanti movimenti tanti e tanti volti è tutto è tutto stare accolto sopra il tuo bel volto, lingua che sei straniera e non so se io vuoi che ti distingua da una mia oh segna lingua vichinga Bocca di gradazioni interrogammo dalle predilezioni alla maniera umana. Bocca che mi sei cara, appena appena schiusa tanto che armatura in te, quella fessura è un dissuadendo le svariate forme labili d'espressione per tentativi ed approssimazioni e di tua bocca e tutto, nel momento in cui passando sopra alla tua immagine dalla quale è troppo facile dire che in superficie affiorì l'anima passando sopra alla tua immagine invece ci si vede intraducibile l'estremità al lavoro che il volto è tutto, ma non è del corpo al quale pare unito il corpo accontentando il senso della nutrizione, il viso l'ascensione, l'assolvenza dell'inappetenza. Perché un bel volto bello se lo si può guardare è un disimparare del mondo questo e quello. Così ci si innamora di un viso in cui l'estremità lavora il corpo segue come un testimone casalinga e famigliare di questa apparizione. In su la cima quest'opera sensibile il tuo volto che si manifesta in te oltre l'ordine della natura e come tutti i portenti tende a scomparire più cerchi di tenerlo a mente e nelle spire dei ritrovamenti portentosi. E la voce del viso allora nemmeno ritorna i miracoli non un riso, un pianto, non una smorfia densa d'oracoli, ma da senso quella voce è un solo volto che è sotto il mio, rotola, si ferma e freme alle mie mani preme perché lo porti in cima, in vetta al suo sistema dei piaceri secondo un canone, un precetto ed una disciplina che inumidisce i capelli e per discrezione stende un velo di madore sulla pelle. Ti spadroneggia allora il tuo oblio disincantato in quanto più è restio arconto lenitivo aresunto e giulivo non è riso il punto e non è pianto perché racconto è il riso e il pianto è il suo riassunto sul viso la sintassi non ha imperio non ha nessun comando.
L'APPARENZA Quindi facendo finta che non sai parlare ti metti un dito in bocca, l'anulare. Dirigi una quinta qualsiasi sposti tre vasi come le tre carte mi metti a parte di una confidenza senza vocali e senza consonanti tiri con gli occhi chiusi sull'atlante l'indice come un pulsante accende una nazione in cui mi sa che a quest'ora è notte piena o molto nuvoloso pieghi la schiena cali il tuo sipario di capelli sopra l'armamentario voluttuario quindi ti sollevi in mulinelli dall'indaco e il blu di Prussia profondissimi. Ti rilassi bussando tristemente assorta sopra una porta che non c'è per niente la spingi che era aperta mi racconti come un capogiro i fatti i posti pieni di respiro mi presenti un regalo ed attraverso ci vedo le tue mani contenenti lo scarti prima sciogli questi fiocchetti inestricabili ti imbrogli e fai cadere e credere in un danno incalcolabile e l'aria vulnerabile raccogli incolli l'invisibile e d'improvviso scrolli in gocce questa scena fai la feroce coi baffi che non hai da puma sulle guance gonfiate fai la precoce. Che scarica un gran volume d'indolenza incendiaria quindi sei l'avversaria di un arioso colosso pugilatore poi mormori indecenze senza parole a un confessore lo respingi in sequenza d'inseguimento infili il balcone ti scansi di lato fai la ricognizione se ha fatto centro il precipitato. Rientri con cavalli fragorosi e salti di delfini tra marosi.
L'AQUILA Il fiume va guardo più in là un'automobile corre e lascia dietro sé del fumo grigio e me e questo verde mondo indifferente perché da troppo tempo ormai apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno di qualche cosa di più che non puoi darmi tu un'auto che va basta già a farmi chiedere se io vivo Mezz'ora fa mostravi a me la tua bandiera d'amore che amore poi non è e mi dicevi che che io dovrei cambiare per diventare come te che ami solo me ma come un'aquila può diventare aquilone che sia legata oppure no non sarà mai di cartone no cosa son io non so ma un'auto che va basta già a farmi chiedere se io vivo basta già a farmi chiedere se io vivo Il fiume va sa dove andare guardo più in là in cerca d'amore un'automobile corre non ci son nuove terre e lascia dietro sé del fumo grigio e me e questo verde mondo nel quale mi confondo indifferente perché da troppo tempo ormai apre le braccia a nessuno come me che ho bisogno di qualche cosa di più che non puoi darmi tu un'auto che va basta già a farmi chiedere se io vivo
LE ALETTANTI PROMESSE Perché tu non vieni insieme a noi in paese fra la gente insieme a noi in quella cascina così solo cosa fai La domenica la messa finalmente sentirai. No non mi va preferisco restare qui ho la vacca ed il maiale non li posso abbandonar così pompar l'acqua del canale poco fieno nel fienile troppo da fare prepararmi da mangiare un'occhiata sempre all'orto quando è sera stanco morto mi diverto solamente a dormire. Sì ma non è vita questa qua se ti compri il vestito della festa chissà potresti anche far girar la testa e se poi non ci riesci appena fuori dal paese c'è la giostra. No non mi va preferisco restare qua io in paese ci ho vissuto già qualche mese se di notte fai un passo con la lingua che è un coltello ti tagliano gli abiti addosso e se parli a una ragazza che è già stata fidanzata loro ti mettono due timbri: ruffiano e prostituta e se qualcuno non difende i suoi interessi con le unghie e con i denti è degradato ad ultimo dei fessi per non dire degli impotenti. Avrai anche un dancing per ballare e poi un biliardo per giocare avrai un'osteria dove tu puoi bere e poi il televisore da guardare, potrai anche peccare se lo vuoi! No non mi va molto meglio restare qua , no non voglio entrare in mezzo all'invidia e la perfidia non voglio stare a duellar fra gelosie sporche dicerie e bigottume delle dolci e care figlie di Maria e la politica del curato contro quella della giunta tutti lì a vedere chi la spunta e sorrisi e compromessi e fognature dentro i fossi no no io non ci sto no no io non ci sto Io non posso parlare solo di calcio e di donne di membri lunghi tre spanne non posso parlare di tutte le corna del droghiere e dell'ulcera duodenale del padre del salumiere non posso parlare Potrai avere un giorno anche dei figli! Per farli diventar così preferisco allevar vitelli e conigli!
LE COSE CHE PENSANO In nessun luogo andai per niente ti pensai e nulla ti mandai per mio ricordo Sul bordo m'affacciai d'abissi belli assai Su un dolce tedio a sdraio amore ti ignorai invece costeggiai i lungomai M'estasiai, ti spensierai m'estasiai, e si spostò la tua testa estranea che rotolò Cadere la guardai riflessa tra ghiacciai sessanta volte che cacciava fuori la lingua e t'abbracciai Di sangue m'inguaiai Tu quindi come stai Se è lecito che fai in quell'attualità che pare vera Come stai, ti smemorai ti stemperai e come sta la straniera, lei come sta Son le cose che pensano ed hanno di te sentimento, esse t'amano e non io come assente rimpiangono te Son le cose prolungano te La vista l'angolai di modo che tu mai entrassi col viavai di quando sei dolcezza e liturgia orgetta e leccornia La prima volta che ti vidi non guardai da allora non t'amai tu come stai (ah come stai come stai come stai) Rimpiangono te son le cose, prolungano te certe cose
LE TRE VERITÀ Colpa sua colpa sua credimi non c'eri tu a difendermi e la sua forza è stata ancora più forte della mia volontà e l'innocente e l'innocente pagherà Io so che non mi crederai ma è colpa sua è colpa sua Non mi interessa se tu delle false lacrime ora berrai ti posso dire sono salate le ho già bevute ormai comunque tutto quello che dice lei non è verità la sua dolcezza è stata ancora ancor più forte della mia onestà ed ora le crederai Povero amico ingenuo io lo so le crederai Io non so io non so più a chi credere so solo che di tutti e tre soltanto uno uno soltanto morirà lei era mia ora di chi è andate via andate via via ...
L'INTERPRETE DI UN FILM Chissà che faccia strana la signora Carla avrà trovandoti domattina accanto a me nel letto arriva alle otto. Son certo che le pulizie non farà, stavolta fuggirà. Mi sto chiedendo ancora dove trovai il coraggio per farti questa domanda cretina che ti ha fatto ridere prima che diventassi balbuziente che mi si paralizzasse la mente come sempre Tu mi fai sentire un altro uomo, l'interprete di un film che ho sempre visto senza te. La mascella scolpita di un rude cowboy che fuma un marinaio bruciato dal sole e dalla sfortuna confesso avevo un po' paura anche se non speravo in niente di un piccolo incidente che mi mandasse a monte questo incredibile presente la gioia di fare all'amore con te. E invece adesso io cammino nudo davanti agli occhi tuoi sereno forte calmo come non sono stato mai per la prima volta grande tanto che mi sentirei sicuro anche senza te. Tu mi fai sentire un altro uomo l'interprete di un film che ho visto tante L'espressione di ghiaccio di un giovane Padrino dolcemente stanco come un medico che ha operato fino al mattino
LO SCENARIO Dici che non capisci ma io so che tutti capiscono tutto e t'intestardisci io sarei un panno nero nel salottino scuro non c'è acqua né fuochino che fuori lo trascini quel detrito e lì l'incendi abbrustolito. Diventi malevola come se io fossi una persona. Diventi, come i tutti che capiscono, sincera ossia dici come sarei se fossi l'immagine a somiglianza del tuo rancore o malessere d'essere sincera, parlando di te. Dici che non capisci eppure quel che dici è tutto vero di più quando inveisci quando pesantemente costruisci periodi che speri d'odio ma ad ogni affondo ti si scopre un po' il corpo. Diventi simpatica simile tu ossia con sentimento e parli sempre d'altro di quel tossico che bevi lo stai dicendo con le stesse parole di tutti. Forse è questo che tu non vorresti riuscire a capire: che favorevole è come essere contro e in mezzo c'è una zona di silenzio difficile anche un po' recalcitrante dove un parere vale quello che vale è l'ombra trasparente o niente che traspare silenziosamente tutti tra sé e sé pensano le stesse cose. Dici che non capisci e questo ti convince a non capire però non ci riesci non ti sai trattenere e ti dispiace ti dispiaci tu. Avendo voglia tempo e la serata adatta tutto è dimostrabile soprattutto il contrario con un'abile manipolazione dello scenario. Mentre è un combattimento quello che dici sono nemmeno abili mosse tra quello che dici e come vorresti che fosse.
LUCI-AH Oggi è stata gran festa in paese sì lo so ma non per questo si brucian le chiese, no no no. La botte era grande, il vino era buono, lo sai anche tu ti è tanto piaciuto che ci hai fatto il bagno non farlo mai più. La tua veste colore di fuoco è molto bella però troppo a lungo là sul campanile sventolò gli indumenti di pizzo ricaman la pelle ma mi sembra che tu questa sera al chiaror delle stelle non li avevi più. Luci - ah! Luci - ah! Di solito così non si fa! Luci - ah! Luci - ah! (ripete) Tu sapevi che il curato ogni giorno prega sempre per te ma perché l'hai legato a lui intorno hai ballato, perché? E quando il figlio del tuo macellaio ti ha chiesto in sposa tu a lui non dovevi rispondere che una bistecca non sei e siam d'accordo con te devi decidere tu il fidanzato che vuoi comunque esageri un po' con la richiesta che fai provarli tutti non puoi! Luci - ah! Luci - ah! Di solito così non si fa! Luci -ah! Luci - ah. Ho l'impressione che se non smetti all'inferno tu finirai, ma se non altro quel luogo più allegro ed umano renderai! Luci - ah… Luci - ah! Luci - ah! Di solito così non si fa! Luci - ah! Luci - ah! Na, na na na…
LUISA ROSSI Luisa Rossi sa bene quel che fa Luisa Rossi sa bene quel che fa Regala un giorno e poi se ne va. Va, lei va Va, lei va Ride con tutti ride con tutti sa quel che fa va, lei va va, lei va ride con tutti ride con tutti sa quel che fa Luisa Rossi rischia di restare sola e lei lo sa Luisa Rossi rischia di restare sola e lei lo sa regala un giorno a te ride e poi se ne va va, lei va va, lei va vuol bene a tutti vuol bene a tutti sa quel che fa.
MA È UN CANTO BRASILEIRO Io non ti voglio più vedere mi fai tanto male con quel sorriso professionale sopra a un cartellone di sei metri od attaccata sopra a tutti i vetri. Non ti voglio più vedere cara mentre sorseggi un'aranciata amara con l'espressione estasiata di chi ha raggiunto finalmente un traguardo nella vita Io non ti voglio più vedere sul muro davanti ad un bucato dove qualcuno c'ha disegnato pornografia a buon mercato Oh no non ti voglio vedere intanto che cucini gli spaghetti con pomodori peso verità tre etti mentre un imbecille entrando dalla porta grida un evviva con la bocca aperta Col dentifricio pure trasparente dove ti fanno dire che illumina la mente e mentre indossi un super super super reggiseno per casalinga tutta veleno. E mentre parli insieme a una semplice comparsa vestito da dottore, che brutta farsa! Ti fanno alimentare l'ignoranza fingendo di servirsi della scenza! Oh no! Ah ma è un canto brasileiro… Ah ma è un canto brasileiro Ah ma è un canto brasileiro… Ah ma è un canto brasileiro… Eppure non sei meno bella in casa senza cerone non dico che sei una rosa sarei un trombone ma ti vorrei vedere qualche volta in bikini senza sfondi di isole lontane e restare un po' vicini Io ti vorrei vedere mentre cogli l'insalata dell'orto che vorrei aver coltivato prima di essere morto Oh no! Anche se guadagni centomila lire al giorno non ti puoi scordare che la vita è andata e ritorno Oh no, no oh no Non ti voglio vedere i giorni e le sere ti capirò se un altro uomo un giorno vorrai ma consumare la tua vita così non puoi. Non puoi partecipare a quella storia dove racconti che la benzina quasi quasi quasi purifica l'aria sarà al mentolo l'ultima scoria! Fotografata insieme a dei bambini che affidi al fosforo dei formaggini! Ah ma è un canto brasileiro… Ah ma è un canto brasileiro Ah ma è un canto brasileiro… Ah ma è un canto brasileiro…
MACCHINA DEL TEMPO E quando quel suo pianto, patetica risposta al mio no divenne un loden verde che in un angolo di strada cancellò, soffocai la mia sensibilità dietro la statua della libertà. E quella statua un nome ed occhi verdi aveva già e una cerniera lentamente rimossa a metà. Femmina rossa cosa vuoi? "Mio per sempre". E fu la morte anche per lei. E purtroppo perdo anche te, se tu confondi i mondi: amore e proprietà. Tu perdi me. E ancor più solo, senza loro e te, io disperato con un mantello alato sopra un monte corro e a braccia aperte e ad occhi chiusi gettandomi, come posso, mi soccorro. Vedrò fra il grano i fiordalisi; uscir dall'acqua i risi. D'amore la terra è pregna, anche se gramigna nel seme, il seme ha dell'esclusività. E certamente parleranno di sindrome depressiva o più semplicemente diranno che è morto un altro matto. Ma io avrò cercato solamente altrove quel contatto che qui non trovo, che qui non ho... Macchina del tempo tu perdi i pezzi e non lo sai. I pazzi sono i saggi e viceversa ormai. Io so che incertezza uccide ogni ebbrezza che nasce in noi. Il senso della vita, confuso ed umiliato, si è perso oramai. Tra i fili di un tessuto di riti e paure, di rabbie e di preghiere. Siamo, siamo, siamo, siamo vivi e dobbiamo restarlo perché: programmare una vita in un giorno vuol dire morire quel giorno con te. Ed io voglio mai perdere nessuno e nessuno che perda mai me.
MADRE PENNUTA La strada che curva e l'insegna notturna Un Tir che si ritira Tutto il sole al Nadir E alte a prua chiome d'albero e zolle che non mi arenano Finita la storia e caduto l'impero di vivere dal vero ecco me di anni tre È lì che fui faraonico tra bumbe e tra rumbe tiepide Con tante madri e il tempo un laghetto coi pesci dei giorni È il gamberetto del mio compleanno che torna lì Fu molto dopo che dentro la pioggia vidi tra mille la goccia d'acqua mia prigionia Ho visto la neve nei vetri che agitai ma agitai le finestre e mai e sfere da souvenir Guidai, l'accostai e sorpassai il tempo, l'obeso in limousine Ho usato penne più degli uccelli ma quando mai ho perso il sonno per scrivere solo "io volo" Madre pennuta il mio morbidio mia pelle d'oca, cuscino mio il mio Il vero è nella memoria e nella fantasia Non c'è storia e il tempo finge e poi commette l'ingenuità Non cancella mai le tracce sue VuoI esser preso, arreso, inchiodato lì Ho visto un film normale ma con un bel finale Faccia a faccia fra tutt'e due che infine uno è Madre mia la gente che s'è alzata ma che dico la gente uno usci
MALEDETTO GATTO Elegante, contenuto, un po' ironico, garbato. Misterioso, interessato, imbroglione, subdolo, matto Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Indifeso ma per gioco. Dolce caro sempre amico. Un poeta me per poco, giusto per un platonico ricatto: Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so, ti vorrei avvisare, ma far questo non si può.. Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere! Tu disturbi? Vuoi scherzare? È un grandissimo piacere. Puoi unirti a noi a mangiare. Un 'intruso, ma chi l'ha mai detto. Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Abbiam tempo per star soli: solo un whisky forza sali! Ma tutt'altro ci consoli. Bravo è vero andarsene è brutto. Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto! Giovane mio amore, quanto ingenua non lo so, ti vorrei avvisare, ma far questo non si può.. Paternalista a questo punto, non divento proprio no! Potresti ridere! Quindi maledetto gatto, tu continua a far le fusa, se per caso lei fosse confusa, riuscirai a mangiarmi nel piatto! Maledetto di un gatto, maledetto di un gatto!
MI RIPOSA L'aereo rulla sulla pista sgombra, e il ruscelletto frulla, radente dentro l'ombra, dove, non visto, fa certune cose. Noiosa come sei, ti sei preziosa. Monotona ottimale, mi riposa la confidenza tua priva di varietà, la musica camusa che stempera le palpebre, le strugge in cere fuse e le sigilla su pagine non chiuse. Noiosa ti dimentichi di me, e siamo soli. E tu parli di noi senza abbandoni, e senza animazioni e con la correttezza di una traduzione che risuoni facile e fedele senza quelle inutili tracce e stili. Pratica, con te sei pratica, sfogliando un argomento prediletto, ma non sono petali: tu i fiori li divori, come i gialli: "La corolla assassina", "Il pistillo che sa". Ti appassioni stordita, tutta in punta di dita al calare dei fiori. E li divori, come una capretta illetterata ai titoli dei gialli fiorellini di ruchetta. Noiosa in un esilio, segnata dallo sguardo, ti scusi se hai le mani che somigliano ad altro. Scavalli ed accavalli le gambe, d'un tratto, come i tergicristalli, e infatti ti schiarisci, traspare, che dentro l'idea chiara, vacillano i corpi giovinetti col tridente ad infilzare gli amori serrati, corazzati e profondi dei ricci di mare. La macchia tonda e dolce dei bicchierini, le scarpe decoltè, quel capogiro, che scossa agli orecchini, l'ondaccolo dei vini, e cirri bronzini dei capelli infantili. Statica, ritorni statica, con lievi incrinature, serpeggiamenti dentro le strutture esce un amore mio, come un colombo, dalle feritoie, che viaggia tanto e tanto, ha già viaggiato tra le noie, si butta a capofitto, diventa un ruscelletto che frulla, radente dentro l'ombra, e la tua voce rulla sopra la pista sgombra. Roca, diventi roca, con una voce, poca, da ciceronessa che spiega com'è bella, com'è bella se stessa. I nostri tè si bevono da sé, molto corretti, e intanto è incominciata la sfilata di intere collezioni di biscotti.
MI RITORNI IN MENTE Mi ritorni in mente bella come sei, forse ancor di più Mi ritorni in mente dolce come mai, come non sei tu Un angelo caduto in volo questo tu ora sei in tutti i sogni miei come ti vorrei, come ti vorrei Ma c'è qualcosa che non scordo ma c'è qualcosa che non scordo che non scordo ... Quella sera ballavi insieme a me e ti stringevi a me all'improvviso, mi hai chiesto lui chi è lui chi è un sorriso, e ho visto la mia fine sul tuo viso il nostro amor dissolversi nel vento ricordo, sono morto in un momento Mi ritorni in mente ........
MISTERO Che mistero è la vita Che mistero sei tu Ti credevo già sopita Ed invece stai fiorendo Sempre di più Sei creativa Positiva Coinvolgente Quando agiti le tue belle mani E fai pensare a genti e mondi lontani E quando tutti stanno ad ascoltare A bocca aperta in silenzio Quello che sai dire Mi dico Che mistero è la vita Che mistero sei tu Io ti avevo definita Ma mi sbagliavo in te c'è molto di più Sei profonda Sei vitale Non sei mai banale Io mi ero lasciato entusiasmare Da quel tipo intellettuale appariscente Che in fondo in fondo non valeva niente Una cosa che non so capire davvero Che mistero è la vita Che mistero sono anch'io Per tanti anni ti avevo sognata Senza sapere che quel sogno era già mio Sei fatale Micidiale Con te non si sta male.
NEANCHE UN MINUTO DI NON AMORE Salgo in auto e parto e guido verso te al telefono mi hai detto "Si, d'accordo alle tre!" dal timbro della voce non sembravi tu quel tono che mi piace no, non c'era più! Ma cosa è accaduto? Quando e' accaduto? No non è possibile improvvisamente no. Il traffico che corre la gente nei caffè la mente mia che scorre e indaga su di te le ultime espressioni le pause fra di noi le minime emozioni i gesti, gli occhi tuoi neanche un minuto di "non amore" questo e' il risultato dei pensieri miei! Eppure qualcosa c'è impercettibile per me ma per te così importante lo sento è presente che grida e intanto grida un clacson dietro me sto odiando questa strada che mi separa da te neanche un minuto di "non amore" ripeto questa frase ossessionato mentre vedo te. "Ciao come stai dimmi cos'hai parcheggio dopo. Dimmi che cos'hai!" Neanche un minuto…… Dimmi che cos'hai!" parcheggio dopo. Dimmi che cos'hai!" Così hai perso il posto hai pianto e che altro c'è Nient'altro questo è tutto volevi star con me Neanche un minuto di "non amore" Scusami se rido non pensavo a te. Non pensavo che…